Spread e debito pubblico: ogni presidente ha i suoi scenari

Rassegna stampa

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Barclays Research ipotizza tre possibili scenari nel rapporto Btp e Bund tedesco, con uno scostamento che va da 120 a 200 punti

Le combinazioni sono tre: ma sono al momento più complicate di quelle del superenalotto; riguardano il ruolo che occuperà Mario Draghi e le ripercussioni che questo ruolo avrà sullo spread. Se l’attuale presidente del Consiglio diventerà, o non sarà, il prossimo presidente della Repubblica e cosa accadrà in relazione al differenziale tra il rendimento dei Bpt e del Bund tedesco.

Lo scostamento è di 80 punti, tra i 120 e i 200, secondo l’autorevole studio di Barclays Research, che ha stilato un rapporto che prefigura tre macro-scenari.

1) Nello scenario positivo, ritenuto il più probabile dallo studio, vede Draghi eletto al Quirinale e un governo istituzionale – magari guidato da alcuni attuali ministri tecnici – sostenuto a larga maggioranza; Draghi al Colle e un governo più politico e con una maggioranza più instabile e, terza ipotesi, Draghi che rimane a Palazzo Chigi e un Presidente della Repubblica eletto a larga maggioranza dai grandi elettori. In ogni caso verrà garantita la stabilità politica. Lo spread non dovrebbe dunque in questo caso superare i 150 punti base (poco sopra dove si trova oggi).

2) Nello scenario negativo invece lo spread potrebbe arrivare a 170 punti base, valore che non raggiunge da luglio 2020. In questo caso potrebbe essere eletto un Presidente della Repubblica divisivo e a maggioranza risicata, facendo perdere pezzi anche alla coalizione che sostiene Mario Draghi al governo. Oppure sarebbe Draghi stesso a essere eletto Presidente, prima di essere costretto ad annunciare elezioni anticipate e la fine della legislatura. Entrambi scenari poco probabili per Barclays.

3) C’è poi lo scenario peggiore: ed è quello che vede Draghi fuori dai giochi: non eletto al Quirinale e scalzato da Palazzo Chigi a causa delle elezioni anticipate. E lo spread alle stelle.
Da sottolineare che lo spread italiano già nelle ultime settimane ha cominciato a guadagnare terreno, soprattutto a causa del rialzo generale dei tassi di interesse guidato dalla Fed americana per contrastare l’inflazione.

Perfino il rendimento del Bund tedesco a 10 anni, per la prima volta dal 2019, ha rivisto il territorio positivo superando lo 0 per cento.” Prevediamo che diversi venti contrari nel primo trimestre di quest’anno creeranno un ambiente difficile per gli spread sovrani – si legge in una nota della banca statunitense – dato il ridotto supporto del QE e l’aumento delle emissioni, per cui riteniamo che l’ampliamento dello spread BTP-bound osservato nella prima decade del mese possa estendersi”.

Oltre a “dinamiche di offerte meno favorevoli è probabile che il rischio politico per i BTP aumenterà fino al primo turno delle elezioni presidenziali italiane del 24 gennaio”. Lo studio conclude sottolineando che “se Mario Draghi dovesse trasferirsi da Palazzo Chigi al Quirinale ci sarebbe probabilmente una perdita di continuità politica e un potenziale ritardo nell’attuazione degli investimenti del Recovery Fund”

Lorenzo Palma, 23 gennaio 2022

 

 

 

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