L’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, per il momento, è sospeso. Il motivo? Twitter deve dimostrare che gli account falsi rappresentano effettivamente meno del 5% del totale degli utenti attivi presenti sulla piattaforma, come era stato inizialmente indicato. Dopo la mossa di Musk, le azioni di Twitter, riporta Bloomberg, sono crollate dell’11% nel pre-market e le azioni di Tesla sono salite del 4,9%. Tuttavia, lo stesso Musk ha dichiarato di essere ancora interessato all’acquisizione.
Secondo molti analisti il miliardario sta solo cercando di trattare sul prezzo: con i cali della borsa di New York, in particolare del Nasdaq sui titoli tecnologici,Twitter, infatti, non vale già più quello che valeva appena un mese e mezzo fa. Quei 54,20 dollari ad azione messi sul piatto dal ricco sudafricano, ad oggi, sono troppi. Così, a quanto sembra, Musk ha deciso di tirare il freno a mano sull’operazione che lo porterebbe al vertice della piattaforma con un’offerta da 44 miliardi di dollari fra sue azioni Tesla monetizzate e prestiti di colossi come Morgan Stanley e altre partecipazioni minori.
Il motivo formale dello stop
Nel suo rapporto finanziario trimestrale, pubblicato lo scorso 28 aprile, Twitter ha stimato che gli account falsi o spam costituissero meno del 5% degli utenti attivi della piattaforma durante i primi tre mesi dell’anno, affermando che le stime si basavano su una revisione di account campione e che quindi i numeri fossero “ragionevoli”.
Nondimeno, ha riconosciuto che le misurazioni non sono state verificate in modo indipendente e che il numero effettivo di account falsi o spam potrebbe essere maggiore. C’è da sottolineare cheTwitter cerca di risolvere un problema di spam da anni e ha precedentemente ammesso che la diminuzione di account falsi e dannosi giocherebbe un ruolo fondamentale nella sua capacità di continuare a crescere.
“La mia offerta era basata sul fatto che i filing di Twitter alla SEC fossero accurati. Ieri il CEO di Twitter ha pubblicamente rifiutato di provare che gli account fake o spam fossero inferiori al 5%”, ha scritto Musk sul social. “Questa operazione – ha aggiunto – non può andare avanti fino a quando non lo farà”. Il SEC è la CONSOB americana. Secondo il miliardario,i profili falsi e gli account bot potrebbero essere molto più alti del 20%, un numero che già rappresenta quattro volte quello indicato da Twitter.
“Credo che Twitter dovrebbe apprezzare una validazione esterna se le sue affermazioni sono vere”, ha aggiunto Musk.Ricordiamo che se dovesse annullare l’accordo, Musk sarebbe costretto a pagare a Twitter una commissione di 1 miliardo di dollari, uno scherzetto che pagherebbe caro. Dan Ives, tech analyst della Wedbush Securities di Los Angeles, ha commentato così la mossa di Musk: “Probabilmente l’accordo o andrà in pezzi, o Musk negozierà per un prezzo più basso, oppure semplicemente si ritirerà pagando la penale di 1 miliardo di dollari. E molti vedranno questa ‘scusa’ degli account falsi come un modo astuto di uscire da questo accordo in un mercato finanziario in continuo cambiamento”.
Tuttavia, questo “giochetto” potrebbe essere utile per evitare di pagare più del dovuto rispetto alle attuali quotazioni borsistiche, quelle di Twitter e dei colossi tecnologici fra cui Tesla, a cui la ricchezza di Musk è intrecciata a doppio nodo. Ma non sembra essere una ragione valida in senso assoluto, soprattutto dopo mesi di pressioni da parte del miliardario: davvero potrebbe decidere di far saltare l’operazione solo per qualche centinaio di migliaia di account fasulli in più? La cosa non regge.
Una mossa insolita
Musk ha annunciato la sospensione temporanea dell’accordo con un tweet, mossa piuttosto insolita, quantomeno per i normali standard di fusione e acquisizione aziendale. Gli acquirenti di una società in genere conducono ladue diligence, una revisione/investigazione delle finanze dell’azienda e un approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa, prima della conclusione di un accordo. In quel processo, possono imbattersi in informazioni che li inducono a ripensare all’accordo o alla sua valutazione, e in genere una tale rivelazione sarebbe divulgata presso la Securities and Exchange Commission.
“Di solito si avrebbe un emendamento ai precedenti documenti sull’accordo, che afferma: ‘Abbiamo scoperto alcune informazioni nel processo didue diligence e stiamo riconsiderando la nostra acquisizione’” ha dichiarato Joshua White, professore di finanza alla Vanderbilt University ed ex economista finanziario per la SEC. “Questo accade quando accedi ai libri contabili e alle informazioni dell’azienda. Quello che normalmente non accade è un tweet”, ha detto White.
La mossa insolita potrebbe non essere abbastanza significativa da giustificare un’azione della SEC, ha detto White, ma potrebbe attirare l’attenzione degli avvocati di Twitter. Come parte dell’accordo, Musk ha accettato di consultarsi con Twitter prima di rilasciare dichiarazioni pubbliche sull’accordo stesso e di evitare di fare tweet che denigrino l’azienda.Intanto, il gruppo, al momento guidato dal CEO Parag Agrawal, ha bloccato le assunzioni e licenziato pezzi importanti del top management come Kayvon Beykpour, capo del prodotto, e Bruce Falck, revenue product lead, e nei giorni scorsi la SEC ha annunciato un’imminente azione di verifica sull’intera operazione.
Che si tratti di una strategia (anche) per sollevare un polverone mediatico? Non lo so, staremo a vedere.Tuttavia, credo che al consiglio di amministrazione di Twitter converrà portare a termine l’accordo, data la sua forte valutazione rispetto all’attuale prezzo delle azioni della società.
Umberto Macchi, 1 giugno 2022