Economia

Storia di un libro che dice tutta la verità sul peperoncino

Rassegna stampa del 12 giugno 2019.

Questo prodotto, ormai diventato un’eccellenza del Made in Italy, è il condimento più diffuso al mondo dopo il sale. Francesco Spanò ce ne racconta le potenzialità da un punto di vista culturale ed economico.

Vip Very Important Peperoncino. Crea “dipendenza” che fa bene alla salute” è il nuovo libro degli autori Erminia Gerini Tricarico, Massimo Lopez e Francesco Maria Spanò, edito da Gangemi con il contributo del Pastificio Pirro, azienda calabrese produttrice di eccellenze gastronomiche.

Questo prodotto, ormai diventato un’eccellenza del Made in Italy, è il condimento più diffuso al mondo dopo il sale. Fu importato in Europa da Cristoforo Colombo e si diffuse immediatamente tra gli orti dei monaci come pianta medicale, ma anche in quelli dell’alta aristocrazia europea come pianta esotica da esporre per la sua bellezza ed originalità.

Di ciò viene data prova, nel corso del libro, da Lucia Antico che, a seguito di un intenso lavoro di ricerca nei Paesi Bassi, fornisce al lettore una galleria iconografica composta da numerosi quadri fiamminghi, smentendo così le credenze sull’origine umile del peperoncino.

Dopo un periodo in cui se ne perdono le tracce, il peperoncino si diffonde soprattutto nel sud Italia e in Europa orientale, conquistando un grandissimo successo nel Novecento grazie ai futuristi e ai numerosi studi che, negli anni, ne hanno testimoniato le importanti proprietà mediche. Sotto questo punto di vista, è stata provata la capacità del peperoncino di ridurre notevolmente il rischio di ictus e di malattie cardiovascolari, rappresentando, inoltre, un antibiotico e un antinfiammatorio naturale.

Nel libro vengono offerti anche interessanti spunti di attualità ed economia: Ginevra Castiglione divulga risultati scientifici poco noti che comportano un originale utilizzo del peperoncino per gli astronauti e per l’energia fotovoltaica.

Dal suo trasporto nel Vecchio Mondo con la “caravella” è oggi passato alla “navicella”, diventando il primo frutto a essere coltivato nello spazio dagli astronauti statunitensi per il suo eccezionale quantitativo di vitamina C. In aggiunta, si scopre che la capsaicina contenuta nel peperoncino migliora le prestazioni della cella che produce energia solare, aprendo nuove prospettive per l’utilizzo e l’efficacia degli impianti fotovoltaici.

In ogni caso, le potenzialità economiche del peperoncino sono immense e occorre prenderne coscienza. Il peperoncino di Calabria è un prodotto venduto a 18 euro/Kg rispetto ai 4 euro/Kg dell’omologo indiano, grazie alle qualità salutari superiori che si ottengono neutralizzando al massimo la carica batterica con procedimenti artigianali e tradizionali.

La coltivazione del peperoncino può portare a cospicue entrate e rappresentare un baluardo del Made in Italy, ma deve essere assolutamente sostenuta nella crescita sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, evitando fraintendimenti circa la sua provenienza.

Insomma, c’è ancora molto da dire e da scoprire sul peperoncino, ma è certo che avrebbe potuto indurre il poeta Leopardi ad esclamare, almeno per una volta, “oh benigna natura”!

 

Francesco Spanò, 13 marzo 2022