Economia

Terremoto Macron, Bce pronta a puntellare le Borse

In caso di instabilità Eurotower acquisterà Titoli stato per placare lo spread

bce voto francia lagarde macron © narvikk e claudiodivizia tramite Canva.com

La Francia sta andando alle urne e a Bruxlles la maggioranza Ursula tiene il fiato sospeso. Ma se il virus Macron, oggi si vota per il primo turno, dovesse diffondersi dalla Borsa di Parigi agli altri mercati europei rischiando di creare una nuova pandemia da spread, la Bce sarà pronta a una campagna di vaccinazione di massa.

A raccontare il retroscena è il Financial Times, secondo cui l’istituto guidato da Christine Lagarde sarebbe pronto a usare ogni mezzo per puntellare il mercato obbligazionario francese, che è anche il più grande della euro zona.

Con le Borse reduci da una lunga corsa, la priorità è infatti quella di evitare un’impennata speculativa dei rendimenti degli Oats francesi, con potenziali ricadute sull’intero debito sovrano della zona euro.

Ad avvisare l’Eurotower di tenere pronto il bazooka degli aiuti era stato il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta. Questa volta a Francoforte le colombe sembrano quindi avere la meglio sui falchi del rigore. Gli stessi hanno rallentato il processo normalizzazione dei tassi di interesse,

Malgrado il Pil stia soffrendo, il costo del denaro finora è stato tagliato una sola volta, con piccoli benefici su mutui e prestiti per famiglie e imprese.

In sostanza, se Emmanuel Macron dovesse perdere le elezioni e se si innescasse un attacco speculativo, la Bce compererebbe a piene mani gli Oats francesi. Resta, tuttavia, da capire da quale borsellino la Bce preleverà i soldi necessari.

La soluzione più logica sarebbe il Transmission Protection Instrument o Tpi, cioè il cosiddetto scudo anti spread ma i rigoristi dell’Eurotower avrebbero già fatto presente che il paracadute non può essere aperto per il Francia.

Perché Parigi, esattamente come sull’Italia, è alle prese con una procedura di infrazione per deficit eccessivo. Agli occhi dei falchi, insomma, transalpini non hanno fatto i compiti a casa. Peggio, si sono lasciati andare alle spese pazze, raggiungendo così per demerito gli altri “Pigs”, cioè gli storici  “maiali del debito” come l’Italia. Anch’essa infatti messa in mora dai tecnocrati di Bruxelles.

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Tanto che lo stesso ministro delle finanze tedesco Christian Lindner aveva mandato alla Bce un messaggio opposto a quello di Panetta, esortandola a non intervenire.

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