Economia

Tutto va male? Ecco come proteggere il patrimonio

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Il periodo che stiamo attraversando è caratterizzato da una costante instabilità dovuta soprattutto a cause ormai note come pandemia, guerra e crisi politiche (uso il plurale in quanto in atto non solo nel nostro Paese) che hanno fatto letteralmente decollare inflazione, spread e tassi destando non poche preoccupazioni tra grandi investitori e comuni risparmiatori.

Parafrasando un noto titolo cinematografico potremmo definire questo lungo momento “la tempesta perfetta” in quanto l’instabilità socio-economico-finanziaria ha colpito tutto il mondo cosiddetto evoluto o industrializzato e non accenna a diminuire d’intensità a causa di prese di posizione politiche da parte di Governi che hanno visioni del futuro differenti; come accade spesso è la politica a non voler agire secondo logica per risolvere le criticità bensì soltanto in nome di interessi di pochi a danno di molti, è una lezione che abbiamo già imparato.

Veniamo quindi al sodo, ovvero come proteggere i patrimoni in un simile contesto e non farsi prendere dall’ansia che spesso conduce ad errori irreparabili.

Nonostante tutto esiste una nota positiva in questo periodo di turbolenze, se mi passate la definizione, ed è il rischio valutario al minimo tra euro e dollaro in quanto il cambio è praticamente alla pari e non è poco perché si ha un parametro in meno di cui tener conto nel breve ma che deve essere gestito chirurgicamente nel medio-lungo termine.

Tenendo sempre in dovuta considerazione l’assunto che il rischio deve essere ridotto al minimo è fondamentale usare la logica e comprendere in quale gruppo d’investitori si ritiene di essere in questo preciso momento storico:

  1. In liquidità, ovvero fuori dai mercati e con cash sul conto corrente
  2. Con patrimonio investito in prevalenza in area dollaro
  3. Con patrimonio investito in prevalenza in euro
  4. Con circa il 50% del patrimonio investito in qualsiasi area valutaria

Coloro che si ritrovano nel primo gruppo hanno il vantaggio di poter scegliere senza pressione alcuna ed una soluzione interessante è sicuramente guardare ad Australia e Nuova Zelanda, due economie in questo momento che risentono meno degli eventi ed i cui tassi d’inflazione sono inferiori a quelli riscontrati in Europa ed USA.

Le rispettive valute, anch’esse abbastanza stabili nei confronti dell’euro, potrebbero offrire ottimi spunti per beneficiare di bond con rendimenti tra il 2,50 ed il 3,70% ed un ipotetico asset ideale potrebbe essere composto al 60% appunto da bond australiani e neozelandesi ed il restante 40% in fondi long-short in euro o dollari di cui il 25% in azionario, il 30% in liquidità ed il restante 45% in obbligazionario.

Ciò finché non si ristabilizzano i principali mercati ed a fini di protezione con un rendimento minimo che contrasta l’inflazione. Ci sarebbe anche la Cina ma la questione Taiwan induce prudenza.

Per coloro che rientrano nei casi b e c una soluzione temporanea è riallocare il portafoglio in asset prevalentemente obbligazionari e di liquidità conservando un 30% di azionario cercando di evitare energetici tradizionali e farmaceutici per puntare su energetici alternativi, tecnologici e di comunicazione.

Ottimale sarebbe un contrappeso in misura del 20% della parte di fondi di liquidità in valute diverse da euro e dollaro tra Yen e dollari Australiani.

 

Nell’ultimo caso infine è consigliabile analizzare le performances degli investimenti ed utilizzare l’altra metà del patrimonio o per mediare globalmente il portafoglio in caso di perdite superiori al 25% facendo attenzione a valute, settori ed inflazione ed adattando i nuovi apporti di liquidità alle esigenze del momento con uno sguardo al medio termine.

In caso di performances positive l’ideale sarebbe investire per proteggere quanto prodotto finora allocando liquidità in strumenti, e settori, che possano garantire eventuali coperture in caso di eventuale perdite di valore future per la parte già allocata se si ritiene di non volerne mutare la composizione.

Alternativa finale sarebbe lo smobilizzo e la riallocazione del patrimonio adattando l’asset alle contingenze di periodo.

In definitiva il periodo attuale spinge a tutelare il potere d’acquisto ponendo quale priorità la protezione; fondamentale consultarsi con un private banker ed affidarsi in prevalenza al risparmio gestito destinando una parte all’amministrato quale modulo intercambiabile ad ulteriore garanzia di intervento rapido in caso di repentine variazioni di performances di tutto il portafoglio.

Particolarmente interessanti i prodotti a gestione attiva con monitoraggio costante che garantiscono una maggiore reattività ad eventi e variazioni di direzione dei mercati.

Per i traders invece il discorso cambia in quanto l’impostazione ed il raggiungimento del profitto avviene ovviamente in maniera differente ed in tempi più brevi ed i periodi di instabilità sono paradossalmente i migliori per la famigerata speculazione.

A tal proposito la strada da seguire è la prudenza anche se il termine potrebbe apparire improprio per un trader ma in questo caso per prudenza s’intende non lasciarsi prendere dall’avidità ma cavalcare parte di un’onda ed uscirne in profitto accontentandosi.

 

A seguito degli eventi che hanno sconvolto il pianeta nulla sarà come prima ed anche l’approccio ai mercati richiede una diversa impostazione mentale che dovrà sostituire la staticità cui ci si era abituati perché le dinamiche macroeconomiche si muovono molto più rapidamente che in passato e mutano in un attimo; pertanto questo nuovo contesto si addice poco ad investitori statici tradizionali a meno che non si voglia vincolare per qualche anno una parte del patrimonio con eventuali penali di uscita prima delle scadenze per beneficiare di rendimenti un po’ sopra la media.

Siamo definitivamente entrati nell’era delle rapide mutazioni e nulla è più scontato, soprattutto il valore dei soldi che deve essere mantenuto costantemente a livelli accettabili al fine di consentirci di non spingere verso il basso il nostro tenore di vita.

 

Antonino Papa, 18 luglio 2022

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