Vendite telefoniche: tra truffe e raggiri. È arrivato il momento di dire basta

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Stamattina nel giro di pochi minuti ho ricevuto almeno 6 telefonate, peraltro estremamente invasive e fastidiose, anche nei modi, da call center di ogni genere che mi promettevano mari e monti. Qualità del servizio inappuntabile, velocità di risposta, assistenza continua, insomma tutto quello che anche voi vi sentite raccontare tutti i giorni. 

Insopportabile, tutto questo sta diventando insopportabile. Lo è ancora di più quando poi, gioco forza, ti ritrovi a vivere da cliente le esperienze che al telefono ti avevano descritto come idilliache ed invece idilliache non lo sono affatto, anzi, a volte si tramutano in vere e proprie odisee. 

Credo che sarebbe quasi inutile aggiungere altro, ognuno di voi avrà decine di esperienze da raccontare in merito, anzi se vi va, scrivetecele (gasbarro@nicolaporro.it), ve le pubblicheremo. Ma è arrivato il momento che qualcuno se ne occupi davvero. Personalmente non credo neanche più nelle associazioni di consumatori. E’ ora che qualcuno aiuti i cittadini ad evitare di sopportare stress pesantissimi sia dal punto di vista della continua sollecitazione commerciale, sia, più semplicemente, di quella gestionale, una volta diventato cliente. 

In realtà, una volta che il contratto è stato sottoscritto, il dado è tratto. E così vi ritrovate in foreste incantate di risponditori automatici che hanno l’unica capacità di non darvi risposte o di allontanarvi sempre più dall’obiettivo che avevate: parlare con qualcuno e trovare una soluzione. 

Il continuo stillicidio di offerte sarebbe giustificato dall’effettiva efficenza garantita. Ma vi prego, e concedetemi lo sfogo, davvero non se ne può più ne di foreste incantate di centralini che funzionano come scatole cinesi, ne di numeri telefonici “rubati” e utilizzati per iniziative commerciali. Così anche gli operatori onesti, quelli che possono vantare di essere coerenti con ciò che dichiarano di offrire rischiano di finire in una mischia, in un calderone in cui saranno sempre più confusi con millantatori e truffatori.

Se ci si vuole occupare veramente delle persone, in momenti delicati come questo, credo che bisognerebbe, prima di tutto, avere grande rispetto per loro. Ma se tutto questo non avviene, tutto questo non viene normato, evidentemente qualcuno ci guadagna mentre a rimetterci sono sempre gli stessi: i cittadini.

Offensivamente in borsa li chiamano “parco buoi”, ma più coerentemente bisognerebbe chiamarli con l’aggettivo giusto “truffati” e le truffe arrivano da ogni settore: da chi si spaccia per venditore di azioni di Amazon a quelli, che invece, più semplicemente appartengono ad aziende che sono sul mercato e che forse, se continuano a comportarsi in questo modo, non meriterebbero di esserci.

Negli ultimi giorni ho bloccato oltre 300 numeri, non credo sia sufficiente però..scusatemi, devo lasciarvi, mi sta squillando il telefono..

Leopoldo Gasbarro, 25 giugno 2022

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