Elba pronta esplodere: sempre meno traghetti per i residenti

A fine dicembre scade la Convenzione con Toremar (di proprietà di Moby) e la Regione Toscana recita ancora a soggetto cercando una soluzione che non “isoli l’isola”

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Isola d'elba traghetto

Durante l’era glaciale l’isola d’Elba era collegata alla terraferma e l’ambiente era popolato da grandi mammiferi che venivano cacciati dagli uomini. Con la fine delle glaciazioni, si staccò dalla terraferma e non poté più essere facilmente raggiunta, rimanendo spopolata…Se lo dice Wikipedia c’è da crederci.

Il fatto è che oggi anche senza nuove glaciazioni, l’Elba rischia di rimanere spopolata o, forse più realisticamente, fortemente penalizzata perché la Regione Toscana non ha provveduto per tempo a definire una nuova convenzione (la vecchia è in scadenza a fine anno) che regoli e specialmente garantisca ai residenti elbani il diritto a potersi spostare dall’isola alla terraferma.

Se già l’acquisizione della compagnia pubblica Toremar, nel 2011, da parte del gruppo Moby aveva fatto storcere il naso a più di un elbano, lo stillicidio in atto di navi che vanno fuori servizio o in demolizione, premio meritato per unità in taluni casi con più di 50 anni di “onorato (il riferimento al cognome dell’armatore proprietario di Moby e Toremar è puramente casuale) servizio” sta conducendo oggi gli elbani sull’orlo di una crisi di nervi.

A turbare i loro sonni contribuisce anche l’assessore ai Trasporti della Regione Toscana, Stefano Baccelli che in questi giorni in Consiglio regionale, per rispondere al fuoco di fila delle opposizioni, ha preannunciato una possibile proroga della Convenzione a Toremar (che è di Moby), a fronte di una probabile riduzione delle corse complessive fra Portoferraio e Piombino.  “Sale sulle ferite”, visto che le corse fra isola e terraferma sono già crollate quest’anno da 23 a 14 al giorno e che di fatto Moby ha dismesso molte delle sue navi impegnate nei collegamenti dell’arcipelago Toscano fra cui Moby Ale, Giraglia, Bastia tutte destinate alla demolizione.

Anche Corsica ferries avrebbe annunciato la rinuncia all’Elba e secondo voci insistenti la sua nave “Freccia gialla” sarebbe pronta a passare di mano e entrare nella flotta di Blue Navy. Compagnia quest’ultima che fa capo al gruppo genovese di Luigi Negri e alla Caronte Tourist dell’armatore Morace (con la partecipazione di albergatori e soci elbani) e che avrebbe già firmato una opzione per l’acquisto di un’altra nave della flotta Corsica ferries, il mezzo veloce “Elba Express”.

La convenzione della Regione Toscana garantiva ai residenti uno sconto del 50% sul biglietto e alcuni posti comunque riservati sulle navi impiegate sulle rotte dell’Arcipelago toscano. In cambio di un contributo Toremar (e quindi Moby) dovevano far fronte a obblighi di servizio anche in stagione invernale che – come ribadito dai portavoce delle due compagnie della famiglia Onorato, oggi pesantemente partecipate da MSC – genererebbe solo perdite.

E in questo quadro a dir poco confuso, le “corse” continuano a ridursi, i posti riservati ai residenti scompaiono, si prospettano rischi per gli approvvigionamenti agli esercizi commerciali e persino per l’assistenza sanitaria ai residenti.  Mentre si continua a parlare di un maxi finanziamento per costruire un aeroporto in discussione da decenni, la tensione nell’isola tende a salire di giorno in giorno. I sette sindaci dell’isola, invitati dal primo cittadino di Portoferraio Tiziano Nocentini, hanno concordato sulla necessità di avviare una decisa azione di contrasto a questa situazione, e di avviare un confronto con la proprietà di Moby, Toremar e BluNavy, coinvolgendo la Regione Toscana e l’Autorità di Sistema Portuale. Magari puntando a nuovo schema di convenzione che preveda un contributo diretto ai passeggeri residenti, anziché un aiuto alla compagnia beneficiaria della convenzione. Il tutto – si spera – prima che i cittadini elbani scoprano che il loro diritto a entrare in Italia è minore rispetto a quello delle Ong.

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