Caos energia, falliscono le aziende: perché rischiamo di restare al buio

Falliscono gli operatori dell’energia

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Le aziende dell’energia sono senza energia. Ma cosa sta succedendo? Come spesso avviene, guardare l’Inghilterra ci permette di capire meglio i trend che si stanno generando. Vediamo quello che accade come nelle scene consequenziali di un film.

Scena uno: Salgono i prezzi del gas. Stiamo assistendo ad una serie di rialzi dei prezzi davvero impressionanti. Si tratta di un aumento “senza precedenti” dell’energia all’ingrosso. C’è stata una stretta mondiale sulle forniture di gas ed energia. Un inverno freddo in Europa lo scorso anno ha messo sotto pressione le forniture e, di conseguenza, i livelli di gas immagazzinati sono molto più bassi del normale. C’è stato un aumento della domanda dall’Asia, in particolare dalla Cina, di gas naturale liquefatto. Ciò ha contribuito a far salire i prezzi del gas all’ingrosso in tutto il mondo. Da gennaio sono aumentati del 300%. I fornitori non sono in grado di trasferire l’aumento completo ai consumatori a causa di un limite di prezzo sulle bollette delle famiglie, provocando il collasso di un certo numero di aziende.

Scena due: Falliscono gli operatori di mercato. In pratica molti operatori in questo settore hanno fissato dei “TETTI” ( in termine tecnico si chiama Price-Cap) ad eventuali rialzi delle bollette, immaginando che i prezzi non avrebbero mai raggiunto quei livelli. Ora, non solo i livelli sono stati raggiunti, ma sono stati anche abbondantemente superati e le compagnie che vendono energia al mercato non sono in grado di sostenerli e così stanno fallendo una dietro l’altra. Nella grafica sotto vediamo quante aziende sono fallite dal primo settembre scorso e quanti utenti (più di due milioni) sono rimasti senza energia.

 

 

 

Scena tre: Falliti gli operatori le utenze vanno in Black-out. Un certo numero di aziende energetiche del Regno Unito è fallito nelle ultime settimane dopo che i prezzi globali del gas all’ingrosso sono aumentati fino al 250% dall’inizio dell’anno. Negli ultimi due mesi, più di due milioni di famiglie hanno visto fallire i propri fornitori di energia a causa dell’aumento dei prezzi del gas. L’authority per l’energia inglese è intervenuta per trovare un nuovo fornitore di energia per queste famiglie. Vanno affrontati urgentemente i fallimenti strutturali nel mercato al dettaglio, riformando il limite di prezzo in modo che possa rispondere più rapidamente agli shock dei prezzi nei mercati dell’energia all’ingrosso e concentrandolo sui più clienti vulnerabili, che avranno più bisogno di aiuto.

 

Scena quattro: Ripensare il mercato. Ci sono molte domande da farsi su come sono state gestite le aziende. La realtà è che la maggior parte delle aziende fallite, se non tutte, lo hanno fatto perché vendevano contratti energetici a lungo termine ma acquistavano energia a breve termine, e quindi quando il costo all’ingrosso è aumentato, non erano in grado di mantenere i prezzi promessi o addirittura il limite di prezzo. Se prima questi sembravano pratiche corrette oggi appaiono come comportamenti irresponsabili e sconsiderati sono rimasti impuniti e ora ai clienti viene detto di sostenere i costi. Ma la situazione sta diventando disperata anche per alcune aziende ben gestite. Molte altre falliranno nelle prossime settimane.

 

Scena cinque: Ripensare le nostre abitudini. Come posso risparmiare sulle mie bollette? Invece di cercare un affare più economico, le famiglie vengono incoraggiate a migliorare l’efficienza energetica delle case, ma soprattutto a cambiare abitudini. Siamo degli straordinari energivori. Ne usiamo a quantità industriali nelle nostre case, quando le nostre case non sono industrie.

L’Energy Saving Trust afferma che i cambiamenti alle nostre case e alle nostre abitudini potrebbero compensare gli attuali aumenti dei prezzi. Ecco una grafica, espressa in Sterline, che ci fa comprendere come i cambiamenti d’abitudine possono migliorare il quadro generale.

 

 

Perché il Regno Unito è particolarmente colpito?

I prezzi del gas stanno aumentando in tutta Europa, ma ci sono altre ragioni per cui il Regno Unito è duramente colpito:

  • Il Regno Unito è uno dei maggiori utilizzatori di gas naturale in Europa: l’85% delle case utilizza il riscaldamento centralizzato a gas e genera anche un terzo dell’elettricità del paese
  • Le forniture di energia rinnovabile sono diminuite perché è stata l’estate meno ventosa dal 1961: nell’ultima settimana, il vento ha fornito solo il 9% dell’energia per Inghilterra, Galles e Scozia
  • Un recente incendio in un sito della rete nazionale nel Kent ha chiuso un cavo elettrico che forniva elettricità dalla Francia.

 

E in Italia?

Le cose non sono molto diverse dal resto d’Europa anche perché l’Italia è completamente dipendente da altri Paesi per ciò che concerne gli approvvigionamenti di gas (arrivano da Russia e Nord Africa). Ma come vediamo dalla grafica sottostante, al 9 Ottobre il nostro Paese era quello che deteneva la quota di stoccaggio maggiore, la quota di riserve maggiore rispetto al resto dei Paesi europei. Magra consolazione.

Non basterebbero comunque in caso di necessità.

 

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