Una serata a teatro.
La danza come spettacolo per divulgare a tutti noi la presenza di chi purtroppo, nello stadio terminale della malattia, potrà dialogare col mondo circostante solamente tramite lo sguardo. Attualmente i progressi nella ricerca scientifica sembrano non reggere il passo con quelli della malattia.
Danza e musica, una serata di comunicazione oltre i social, per sottolineare ai presenti di come e quanto possano essere differenti i nostri modi di esprimere descrivere interpretare e rappresentare.
Danza dove si comunica col corpo ed i suoi movimenti attraverso le espressioni del viso, danza appunto, dove il dialogo non contempla espressioni verbali.
Una serata a supporto dell’associazione nazionale Aisla, al secolo nota come SLA, acronimo di sclerosi laterale amiotrofica.
La presentazione della serata come le spiegazioni del perché quasi cento ballerini, senza dimenticare tecnici e volontari, hanno dedicato con passione la loro arte ed il loro tempo, dando voce a chi nel proseguo voce non avrà, hanno riservato emozioni ed un inaspettato barlume di speranza.
L’intelligenza artificiale e le sue mille applicazioni. Anche nella ricerca scientifica come negli utilizzi a supporto di quelle che noi banalmente consideriamo le attività quotidiane può svolgere un importantissimo supporto. Quella innovazione che mai terminerà la sua corsa potrebbe riservare ai malati di SLA ed ai loro familiari un futuro migliore. Potrebbe nel tempo superare significativamente il progresso di questa malattia, traducendolo finalmente in regresso.
Costosissimi dispositivi informatici a controllo oculare permettono di riprodurre il suono della voce attraverso il movimento degli occhi.
Metallica, la voce non poteva essere diversamente riprodotta fino ad oggi se non con un timbro decisamente artificiale. Tuttavia per i malati di SLA desidero immaginare un domani migliore. Oggi tutti noi possiamo donare la nostra voce all’intelligenza artificiale per permettere una riproduzione sempre più umana e naturale della stessa.
Ammetto che fino a questa serata, non ero a conoscenza dei progressi dell’intelligenza artificiale ad uso e consumo della ricerca scientifica.
Da qualche settimana sui social non si parla d’altro che di ChatGPT, tradotto banalmente come trasformatore pre-istruito generatore di programmi di dialogo.
Da oggi comunicare non sarà più lo stesso sembrerebbe, almeno così dicono.
E se domani fosse proprio ChatGPT con le possibili soluzioni a dare voce al progresso scientifico?
L’intelligenza artificiale nelle sue infinite finalità di utilizzo, l’evoluzione ed il progresso nel raggiungere nuovi e sempre più significativi traguardi tecnico scientifici.
L’intelligenza artificiale fondamentale per donare voci a coloro che ancora oggi sono imprigionati in sguardi forzatamente colmi di silenziose espressioni.
Giovanni Cedaro, 13 febbraio 2023