La benzina torna di nuovo sopra i due euro a litro cancellando, in pratica, tutte le attività di riduzione dei prezzi messe in campo dal Governo Draghi a partire dall’ultima decade del marzo scorso. E ora?
In realtà più che cancellate, le agevolazioni del governo sono state assorbite dalla crescita del prezzo del petrolio.il greggio. Ora possiamo ricominciare a chiamarlo “oro nero” visto che oggi ha raggiunto la soglia dei 120 $ al barile. L’ascesa del suo prezzo è stata davvero noteole, soprattutto nel corso degli ultimi giorni. La corssa del greggio ha messo a segno un +16% rispetto ai valori del marzo scorso e questo ha inciso sui prezzi dei carburanti.
Ora bisognerà vedere come esecutivo di Draghi riuscirà ad intervenire di nuovo.
Un prezzo così elevato di benzina e diesel, e non è detto che nei prossimi giorni non crescano ancora, non può sostenere nè l’economia, né la fase turistica a cui ci stiamo avvicinando.
Le prove generali dei vacanzieri del ponte del 2 giugno sembrano essere andate benissimo, eccezione fatta per i costi straordinariamente alti di qualunque bene o prodotto, a cominciare dagli alberghi per finire con i mezzi di trasporto.
E poi i carburanti, quelli che gli italiani riutilizzeranno, con estrema sorpresa dei portafogli, per tornare a casa dopo il piccolo ponte festivo.
Inutile dirlo. E’ l’incertezza internazionale a generare tutto questo. Certo, ma è l’incapacità della politica, anche qui internazionale, di trovare un punto d’incontro, sembra davvero paradossale.
Per certi versi oggi il mondo avrebbe bisogno di correre assieme, ma si trova in un momento storico in cui i nazionalismi e populismi lo stanno portando nella direzione opposta.
Tra le prove di ciò che vi racconto, va annoverata la decisione di ieri dell’OPEC. L’organizzazione ha infatti aumentato la quantità di greggio immessa sul mercato. Lo ha fatto con una modalità che non ha certo lasciato pensare nè agli economisti, ne agli addetti ai lavori ,che le cose, per quanto riguarda il prezzo del greggio, potessero cambiare repentinamente.
Discorso analogo per quanto concerne le sanzioni alla Russia.
Non si ha assolutamente notizia che ci siano particolari condizioni di difficoltà dopo che l’Europa, ha approvato il sesto pacchetto sanzionatorio.
L’unica cosa certa, invece, è che anche l’accordo sul petrolio sviluppato dall’Unione Europea qualche giorno fa ha lasciato tanti dubbi?
Sulla sua efficacia si sono espressi in molti. Ed è per questo che subito dopo il petrolio è tornato sa crescere. Insomma, più che per un valore di mercato, il prezzo del petrolio sta aumentando a causa di scelte di politica internazionale sempre meno capaci di dare forti segnali di cambi di direzione efficaci.
Il petrolio corre? Continuare a correre la benzina. Un po’ meno correranno le autovetture e forse le fabbriche.