Energia: la crisi accelera la transizione

4.9k 3
generica_porro_1200_5

Luglio 2008. Due mesi dopo il Mondo sarà scosso dal fallimento di Lehman Brothers. La crisi finanziaria si trasferirà all’economia, generando uno dei momenti più difficili da affrontare sulla strada della crescita mondiale.

Petrolio da record. Intanto anche per i temi legati all’energia le problematiche crescono. Proprio in quel mese di luglio di 14 anni fa il “barile” raggiunge il record di 148 dollari, giustificando investimenti forti dal punto di vista delle nuove strategie d’estrazione.

Il Fracking trasforma lo scenario energetico mondiale. Grazie alla scoperta del Fracking gli USA diventano i maggiori produttori di gas al Mondo, ma anche tra i più grandi prodttori di petrolio al Mondo a dimostrazione che la necessità aguzzi l’ingegno.

 

E oggi? Ci si chiede se l nuova crisi energetica che stiamo vivendo sarà una spinta o una battuta d’arresto, per le transizioni energetiche?  

La risposta arriva dalle pagine del WORLD ENERGY OUTLOOK per il 2022 i cui numeri sottolineano, semmai ce ne fosse bisogno, di come la crisi energetica si tradurrà in  una svolta storica verso un sistema energetico più pulito e sicuro. “L’ allineamento delle priorità economiche, climatiche e di sicurezza ha già iniziato a muovere il quadrante verso un risultato migliore per le persone del mondo e per il pianeta”.

La crisi ci ha aperto gli occhi: ha alimentato pressioni inflazionistiche e ha creato un incombente rischio di recessione. L’aumento dei prezzi dell’energia sta anche aumentando l’insicurezza alimentare in molte economie in via di sviluppo, con l’onere più pesante che grava sulle famiglie più povere, dove una quota maggiore del reddito viene spesa per energia e cibo. 

Di fronte a carenze energetiche e prezzi elevati, i governi hanno finora impegnato ben oltre 500 miliardi di dollari, principalmente nelle economie avanzate, per proteggere i consumatori dagli impatti immediatiSi sono affrettati a cercare di garantire forniture di combustibili alternativi e garantire un’adeguata conservazione del gas. Altre azioni a breve termine hanno incluso l’aumento della produzione di elettricità alimentata a petrolio e carbone, il prolungamento della durata di alcune centrali nucleari e l’accelerazione del flusso di nuovi progetti di energie rinnovabili. 

Bisogna cambiare orientamento. Con i mercati energetici che rimangono estremamente vulnerabili, lo shock energetico di oggi ci ricorda la fragilità e l’insostenibilità del nostro attuale sistema. Il potenziale per un progresso più rapido è enorme se si interviene immediatamente. Gli investimenti in elettricità pulita ed elettrificazione, insieme a reti ampliate e modernizzate, offrono opportunità chiare e convenienti per ridurre le emissioni più rapidamente, riducendo al contempo i costi dell’elettricità dai massimi attuali. I tassi di crescita odierni per l’implementazione di solare fotovoltaico, eolico, veicoli elettrici e batterie, se mantenuti, porterebbero a una trasformazione molto più rapida di quanto previsto.

Le catene di approvvigionamento per alcune tecnologie chiave, tra cui batterie, solare fotovoltaico ed elettrolizzatori, si stanno espandendo a tassi che supportano una maggiore ambizione globale. Queste catene di approvvigionamento di energia pulita sono un’enorme fonte di crescita dell’occupazione, con posti di lavoro nel settore dell’energia pulita che già superano quelli nei combustibili fossili in tutto il mondo e si prevede che cresceranno da circa 33 milioni di oggi a quasi 55 milioni nel 2030.

E poi l’efficienza. Gli alti prezzi dell’energia di oggi sottolineano i vantaggi di una maggiore efficienza energetica e stanno spingendo cambiamenti comportamentali e tecnologici in alcuni paesi per ridurre il consumo di energia. E’ gia accaduto, agli inizi delgli anni ’70. La Fiat, ad esempio, iventò il motore “fire”. Si passò da un consumo medio di 4 km al litro a 16-18 km al litro. Fu una rivoluzione.

Insomma i prodromi per un’accelerazione nella direzione della transizione energetica ci sono tutti. Un giorno un economista mi disse: “l’età delle pietre è finita senza che le pietre finessero, sarà così anche per l’età degli idrocarburi…”.

 

Leopoldo Gasbarro,  12 novembre 2022

 

 

 

 

 

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version