Energia

Energia nucleare, ecco il Piano del governo

L’obiettivo è coprire almeno l’11% del fabbisogno, per poi raddoppiare

pichetto nucleare © MartinLisner tramite Canva.com

I primi reattori non si vedranno prima del 2030, ma il governo vuole coprire con l’energia nucleare l’11% del fabbisogno nazionale di energia elettrica entro il 2050. E questo è solo il primo step per poi perlomeno raddoppiare al 22% della domanda. A conti fatti significa produrre 16 Gigawatt.

A premere in via definitiva l’interruttore per riaccendere il nucleare in Italia è il Piano nazionale integrato Energia e Clima, in sigla Pniec, che il ministro Gilberto Pichetto Fratin  ha trasmesso a Bruxelles.

Il progetto punta tutto sulla fissione nucleare di nuova generazione, che si basa non più sulle classiche centrali, ma su piccoli reattori modulari detti SMR. Sono impegnate su questa strada, per esempio, sia Enel sia Edison o Ansaldo.

A questa si aggiungerebbe poi, in prospettiva, la fusione nucleare. Un traguardo scientifico storico, che equivale ad accendere sulla Terra tanti piccoli “Soli” in teoria capaci di creare energia pulita in modo inesauribile. Su questo fronte sta investendo Eni insieme all’americano Mit e al momento esistono alcuni prototipi.

Resta naturalmente da capire se in Italia ci saranno le condizioni politiche e l’assenso popolare per tornare all’atomo dopo il referendum che da oltre quattro decenni condanna famiglie e imprese a pagare le bollette più degli altri cittadini europei.

Nel frattempo per gli obiettivi al 2030, quindi pre-atomo, il Pniec punta sulle rinnovabili come eolico e fotovoltaico. E a ridurre di molto le emissioni, in barba ai paladini del solo elettrico, anche grazie ai  biocarburanti per le automobili.

Visto che il nostro Paese non ha però grandi spazi per installare parchi solari e pale, anche in considerazione degli stretti vincoli di impatto ambientale, il nucleare è ritenuto dalla gran parte degli operatori del settore un passo obbligato.

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Altro capitolo del Pniec è poi la casa, con un nuovo sistema di detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico dopo il disastro contabile del Superbonus. Nel complesso le misure dovrebbero portare nel 2030 a ricavare dalle fonti rinnovabili poco meno del 40% dei consumi lordi finali.

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