Energia

Gas: l’Unione Europea impone il “massimo sforzo”

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Massimo sforzo“. Ora ci chiedono il “massimo sforzo”. Sarà obbligatorio, e dettato dall’Unione Europea, il taglio dei consumi di gas, in caso di ulteriore riduzione delle forniture. Lo stabilisce, secondo l’Ansa, la bozza del nuovo piano europeo per la gestione della crisi legata al gas, piano che sarà presentato ufficialmente domani. 

L’indiscrezione ci fa comprendere, se sarà confermata, quanto la crisi energetica dettata dalla gestione del gas naturale, in arrivo dalla Russia, stia assumendo dimensioni sempre più importanti. Nonostante tutti gli affanni, che ormai sembrano scontati per l’ultimo trimestre dell’anno, la politica europea fa sempre più fatica a trovare il modo di dire le cose chiaramente come stanno. Eppure, i cittadini che sono anche elettori hanno sufficiente maturità per comprendere la difficoltà di un momento che in qualche modo si tende a nascondere. 

L’Ansa, sottolinea come siano spariti dal documento i riferimenti (contenuti in una prima versione del testo) con i quali si stabiliva “l’obbligo, per gli edifici pubblici, di limitare il riscaldamento a 19 gradi e i condizionatori a 25”. Viene però introdotto un principio che è tutto da interpretare, e che vuol dire tutto e niente. E’ il principio di “Massimo sforzo” per la riduzione del consumo energetico. Che vuol dire?

Speriamo che un giorno ce lo spieghino, ma la sensazione è che quelle due parole: massimo e sforzo, messe così insieme, rappresentano una gatta da pelare non da poco. Insomma, è come dire senza aver detto. E’ come dire che con “massimo sforzo”  che se la situazione dovesse essere, come potrebbe, più seria di quanto si stia effettivamente raccontando, quei limiti alle temperature di riscaldamento e condizionamento potrebbero cambiare radicalmente, e potrebbero arrivare a zero. E non sarebbe questa l’unica decisione da prendere. Forse è il caso di prepararsi davvero a momenti difficili.

Leopoldo Gasbarro, 19 luglio 2022

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