Energia

Ritorno al nucleare, presto i reattori galleggeranno in mare

Accordo tra Saipem e Newcleo per studiare mini centrali off-shore.

nucleare © Daboost e enot-poloskun tramite Canva.com

Mini-reattori nucleari puliti collocati su strutture galleggianti al largo delle coste italiane da cui ricavare energia elettrica a emissioni zero. Il progetto, che dimostra come l’atomo sia una parte irrinunciabile della transizione, è firmato da Saipem e da Newcleo. Non per nulla lo stesso governo ha già impostato il ritorno al nucleare con il ministro Gilberto Pichetto Fratin.

Le due società italiane uniscono quindi le forze, facendo sistema con un accordo ad hoc,  allo scopo di individuare le migliori soluzioni offshore. Il progetto si focalizza sulla tecnologia “Small Modular Lead- cooled Fast Reactor” di Newcleo.

L’idea di base è quella di sfruttare il nucleare per fornire energia elettrica e calore di processo a zero emissioni alle installazioni offshore di petrolio e gas e migliorarne quindi le performance di sostenibilità.

Ma l’accordo prevede, già, la possibilità di estendere l’uso della tecnologia di Newcleo per generare energia elettrica a zero emissioni attraverso unità nucleari galleggianti collegate con la rete elettrica a terra o ad altri utilizzatori.

In sostanza, se la legge lo consentirà e ci sarà il consenso dei cittadini, sarà energia pronta per essere immessa in rete e aumentare la resilienza del nostro Paese rispetto alle forniture estere.  Con positive ricadute anche per le nostre bollette di casa. Con buona pace degli ambientalisti che, sventolando la bandiera del WWF, continuano a farneticare contro l’atomo.

L’idea di collocare i reattori nucleari in mare aperto appare inoltre un modo per superare la sindrome “non nel mio cortile” che da sempre colpisce quando si tratta di scegliere dove ubicare una centrale di qualsiasi tipo o anche semplicemente una discarica.

Il tutto in piena sicurezza, visto che la tecnologia di Newcleo impiega sistemi di sicurezza passiva (ovvero che sfruttano le forze o i fenomeni naturali senza richiedere meccanismi attivi) unici in ambiente marino e consente una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’uranio estratto rispetto ad altri tipi di reattore convenzionali a fissione, grazie al riutilizzo del combustibile esausto utilizzato da altri reattori, in linea con i principi dell’economia circolare.

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“La produzione di energia a zero emissioni attraverso impianti galleggianti offshore dotati di reattori compatti di nuova generazione può rappresentare una nuova frontiera per la transizione energetica”, ha detto l’ad di Saipem Alessandro Puliti. “La nostra tecnologia di reattori di nuova generazione permetterà non solo di ridurre l’impatto ambientale delle operazioni offshore del settore oil & gas, migliorando l’efficienza energetica e promuovendo la sostenibilità a lungo termine, ma anche di progettare delle centrali di produzione elettrica offshore, che possano fornire elettricità decarbonizzata a terra, in qualsiasi luogo al mondo”, ha aggiunto Stefano Buono, ad di Newcleo.

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