Finanza

Armani, ipotesi quotazione in Borsa o nozze per la successione

Lo stilista apre all’ipotesi di rinunciare all’indipendenza. Quanto vale il gruppo

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Lo scorso settembre aveva affermato che mai avrebbe venduto ai francesi che da decenni fanno incetta di brand italiani del lusso, oggi Giorgio Armani cambia toni e non esclude più nulla per il futuro della sua creatura.

Il re della moda, apre in particolare a due scenari: la possibilità che il suo gruppo confluisca in un agglomerato più grande, oppure una quotazione in Borsa.

Nel primo caso significherebbe seguire il destino di marchi come Gucci o Fendi, finite rispettivamente negli scrigni di Kering. che di recente ha fatto shopping per 13 miliardi nella milanesissima via Monte Napoleone,e di Lvmh, che ha appena perso la guerra delle bollicine contro l’hard discount Lidl.

Si tratta delle due multinazionali del lusso francesi guidate da alcuni degli uomini più ricchi del mondo: la prima è retta dall’imprenditore François-Henri Pinault e la seconda da Bernard Arnault.

Il valore dell’indipendenza è stata finora “trainante” per Armani ma è necessario “adattarsi ai tempi” e quindi non si può “escludere nulla”, ha ammesso all’agenzia Bloomberg lo stilista, nato nel 1934 a Piacenza, forse anche pensando al tempo che avanza.

Va detto che il suo impero non ha eredi diretti, sebbene sia stata da tempo costituita una apposita fondazione, affidata allo storico braccio destro Leo Dell’Orco, per accompagnare l’evoluzione del gruppo se si presentasse una successione. Il sodalizio Armani-Dell’Orco dura da oltre 40 anni.

L’apertura di Armani rappresenta un invito a nozze per analisti e banche d’affari che da anni si esercitano sulle possibili combinazioni di un gruppo che ha chiuso il 2022 con 2,35 miliardi di ricavi e margini operativi in crescita del 30% a circa 202 milioni.

Il gruppo ha interessi in tutto il mondo che spaziano dal core business dell’abbigliamento agli occhiali e alla bellezza, dall’arredamento di casa gli hotel. Con l’obiettivo di infondere l’idea e il gusto di re Giorgio in tutti gli aspetti della vita.

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Complesso dire quanto valga oggi il gruppo Armani, ma secondo alcuni analisti si tratta di un tesoro da almeno 5 miliardi. Che potrebbero anche lievitare a 8 in caso di una acquisizione dall’esterno o di uno spezzatino delle singole attività.