Aprire una Borsa valori anti-woke in Texas in grado di calamitare, sottraendole al New York Stock Exchange e al Nasdaq, tutte le società stufe dei vincoli ESG o sulla parità di genere che oggi imbrigliano business e governance.
Un progetto in linea con Donald Trump e con la sua campagna elettorale per riprendersi la Casa Bianca dopo Joe Biden. Anche se ufficialmente si assicura che il nuovo listino made in Dallas sarà “apolitico”, potrebbe essere questo la strategia con cui una pattuglia di investitori sta lavorando al blitz anti-Nyse.
Tra i promotori ci sono realtà del calibro di BlackRock e Cietadel Securities, quindi uno dei maggiori gruppi di risparmio gestito al mondo e un gigante del commercio elettronico. In sintesi, il denaro per costruire l’ambiziosa iniziativa non manca.
Il Texas Stock Exchange ha già scelto anche il nome del proprio indice “TXSE” e il suo amministratore delegato: James Lee. Il listino sarà elettronico ma appunto con una base nel Lone Star State, regno del petrolio Usa. A rilanciare l’iniziativa è stato il Wall Street Journal, specificando che sono già stati raccolti 120 milioni di dollari.
Va detto che un tentativo simile era naufragato quattro anni fa e che molte delle altre Borse americane, come quella di Chicago, hanno dovuto cedere all’egemonia di Wall Street, che si tiene ben stretto anche il proprio ruolo di bussola dei mercati finanziari mondiali.
Il texano Lee e i suoi amici, tuttavia, non si scoraggiano. Anzi: il TXSE ha già presentato la documentazione necessaria alla Sec, l’equivalente della Consob negli Stati Uniti, con l’idea di premere il pulsante “start” agli scambi il prossimo anno e suonare la campanella della prima matricola nel 2026.
Di certo il possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca faciliterebbe il percorso intrapreso. Già nel suo primo mandato il tycoon aveva infatti eliminato buona parte delle regole poste dopo la crisi subprime.
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Alla fine degli anni Settanta il Texas era entrato nelle case di tutto il mondo, quelle italiane comprese, con la saga di “Dallas” che racconta le avventure finanziarie e familiari del petroliere J.R, al secolo Larry Hagman, già noto come il maggiore Nelson in “Strega per amore”.
Vedremo questa volta se i texani riusciranno a “stregare” o almeno a convincere le big a trasferirsi dal Nyse.