Siamo entrati ormai nel pieno della stagione delle trimestrali. A dare il via sono state JP Morgan e alcune delle maggiori banche statunitensi, seguite poi da altri grandi nomi di Wall Street.
Questa stagione degli utili è monitorata molto da vicino, considerando che il mercato statunitense rappresenta circa il 60% della capitalizzazione globale. Per sostenere il rally dell’S&P 500, che dall’inizio dell’anno è cresciuto di ben il 17%, è fondamentale che le aziende continuino a riportare risultati solidi, soprattutto perché è noto che il valore delle azioni è molto legato alle aspettative e spesso anticipa gli utili.
Di conseguenza, le valutazioni dei titoli statunitensi sono molto elevate. Oggi, l’S&P 500 scambia con un rapporto Price/Earning di oltre 21 volte, un valore superiore rispetto alla media storica, che è di circa 18 volte.
Una stagione degli utili deludente dovrebbe far apparire il mercato ancora più “caro”, e ciò potrebbe indurre gli investitori a riconsiderare il sovrappeso e la preferenza accordata da molti alle azioni a stelle e strisce. Viceversa, risultati positivi potrebbero rafforzare la narrativa dell’“eccezionalismo americano” e sostenere ulteriormente il mercato.
Per queste trimestrali, l’asticella da superare è alta. Arrivano infatti dopo un primo trimestre forte, che ha registrato una sorprendente crescita degli utili dell’8% e dove quasi l’80% delle aziende ha superato le stime degli analisti. Anche le aspettative del consenso sono già alte, e vedono l’indice raggiungere una crescita complessiva del 10%. Quindi, anche se alcune aziende, grazie alla loro cultura del “battere la guidance”, tendono generalmente a sorprendere in positivo, questa stagione potrebbe comunque metterle a dura prova.
Al banco di prova, questa settimana, saranno soprattutto Tesla e Alphabet. Dopo aver mancato le stime sui ricavi nel primo trimestre, Tesla ha avuto alcune settimane positive grazie all’ottimismo degli investitori sui numeri delle consegne di veicoli nel secondo trimestre che si è tradotto in un robusto rialzo in Borsa. Ciò lascia poco margine di errore a questa earnings call.
Alphabet, invece, ha superato in modo significativo le stime sugli utili del primo trimestre e dovrebbe continuare questa striscia positiva, con l’acquisizione della startup di cybersicurezza Wiz e l’aumento della sua presenza nel mercato dell’AI attraverso Google DeepMind.
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Sebbene non sia molto avanti nella corsa all’AI, il lavoro di Alphabet su progetti come Project Astra, il modello di AI Veo e i miglioramenti al modello Gemini Pro 1.5, sono segnali promettenti per gli investitori, che dimostrano come l’azienda sia impegnata a progredire e a mantenere la competizione con i Magnifici Sette. Google Cloud sarà probabilmente al centro dell’attenzione, ma gli investitori dovrebbero anche tenere d’occhio i ricavi pubblicitari per individuare eventuali segnali di debolezza che potrebbero far deragliare la corsa del titolo quest’anno.
Gabriel Debach, market analyst di eToro