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Disney perde il copyright, Topolino ora è di tutti. E già si pensa a un film horror

Si tratta della prima versione del roditore che compare nel cortometraggio Steamboat Willie. Ecco la sua storia

“Spero soltanto che non ci si dimentichi di una cosa. Che tutto è cominciato da un topo”, disse una volta Walt Disney, fondatore di un impero che oggi fattura quasi 90 miliardi di dollari e che spazia dall’animazione ai parchi divertimento. Parole che suonano ora come un monito per il gruppo Usa, perché da qualche giorno Topolino è diventato di tutti. Scaduto, infatti, il suo copyright.

Non si tratta del personaggio che conosciamo oggi, con guanti e scarpe tanto gialle quanto sovradimensionate. Ma del ratto che timona un’imbarcazione fluviale, fischiettando, in «Steamboat Willie». E’ stato però proprio questo cortometraggio, diffuso per la prima volta dal gruppo Usa nel 1928, ad aver fatto conoscere Mickey Mouse a tutto l’Occidente.

Negli Stati Uniti la legge sulla proprietà intellettuale consente infatti di proteggere il copyright per 95 anni, non un minuto di più. Così ha deciso il Congresso nel 1998, aggiornando per l’ultima volta la normativa.

Il Mickey Mouse di Steamboat Willie, che governa senza maglietta un ferry boat dai comignoli che danzano come stantuffi, quindi ora è di tutti. La sua immagine si potrà riprodurre in nuovi filmati o anche sfruttare per iniziative di merchandising, pur con alcune limitazioni.

Nel cortometraggio – diretto dallo stesso Walt Disney, ovviamente in bianco e nero e probabilmente il primo con il sonoro – compaiono anche Gamba di Legno e Minnie. Anche per loro i copyright sono scaduti, quindi vanno incontro allo stesso destino del primo Topolino.

Tanto che c’è chi già pensa di ricavarne un film horror. Come è già accaduto a Winnie-the-Pooh, il simpatico orsetto giallo di cui erano scaduti i diritti d’autore nel 2022. Nel caso del simbolo della Disney, a trasformarlo in un sadico roditore che tormenterà i passeggeri della sua nave, dovrebbe essere la direzione di Steven Lamorte.

Il Topolino attuale, invece, con il suo aspetto simpatico resta  nelle mani di Disney. Pronto nell’episodio dell’Apprendista Stregone di quel capolavoro del cinema e dell’immaginazione sonora che è “Fantasia” a farci tornare, almeno per un attimo, bambini. Ma soprattutto a insegnarci il rispetto delle regole mentre restituisce al maestro-mago il suo cappello stellato.

Lo stesso rispetto che, speriamo, avrà, anche chi riutilizzerà il primo Mikey Mouse di Steamboat Willie. Perché, come dimostra sempre il roditore Disney in “Fantasia”, i risultati migliori si ottengono con la fatica e l’impegno nel portare i secchi d’acqua e spazzare il pavimento, senza cercare scorciatoie. Come fece il vecchio Walt per costruire la multinazionale dei divertimenti che oggi conosciamo.

Per approfondire leggi anche perché la Global minimum tax sui big del web frutterà solo briciole ai contribuenti. Qui invece che cosa sanno davvero gli italiani dell’intelligenza artificiale.

Ma possiamo fin d’ora scommettere che per il Topolino di Steamboat Willie non sarà così. Anzi a peggiorare le cose ci penserà lo zampino dell’intelligenza artificiale.