Il laboratorio di idee che realizzerà le lenti smart del futuro è a pieno ritmo. EssilorLuxottica, che sta per commercializzare gli occhiali per sentire, ha rafforzato la propria alleanza con Meta proiettandola sul lungo periodo.
Nei prossimi dieci anni la multinazionale italiana guidata da Francesco Milleri e il big americano fondato da Mark Zuckerberg lavoreranno infatti insieme con l’obiettivo di sviluppare le prossime generazioni di prodotti smart eyewear.
Lo scorso agosto si erano anche inseguite voci secondo cui il gruppo di Zuckerberg sarebbe stato in procinto di suggellare l’alleanza industriale con Milleri tramite un investimento azionario. Meta era parsa pronta a entrando nel capitale di Essilux, che ad oggi capitalizza 83 miliardi, con una quota prossima al 5 percento. Si vedrà.
Possibili incroci azionari a parte, la collaborazione tra le due società, che ha preso forma nel 2019, si è finora tradotta in due generazioni di smart glasses a marchio Ray-Ban. Ora il salto con l’estensione dell’asse industriale a tutti i 150 brand del gruppo creato dallo scomparso Leonardo Del Vecchio.
I prodotti già in commercio, si legge nel comunicato congiunto di Essilux e Meta, hanno reso “accessibili e desiderabili i wearable e fatto apprezzare ai consumatori le loro potenzialità nella vita di tutti i giorni”.
Sembra un messaggio in bottiglia diretto a gruppi come Apple, che ha puntato invece sulla realtà aumentata con i suoi Vision Pro, prodotti futuribili nel design e nelle performance quanto elitari nel prezzo. L’ad Tim Cook ha peraltro appena schierato Cupertino nel comparto degli apparecchi acustici con i suoi Airpods.
In particolare, l’ultima generazione di Ray-Ban Meta dota gli intramontabili occhiali americani in moderni device che strizzano l’occhio alle nuove generazioni e in particolare agli influencer. Per esempio permettono infatti di: effettuare telefonate, scattare fotografie, ascoltare musica oltre appunto alle applicazioni più social come girare e condividere video, o creare contenuti in live streaming.
Il tutto a mani libere, consentendo a chi li indossa di rimanere in contatto con amici e familiari ma anche di mostrare ai follower i prodotti che promuove. E una nuova frontiera di applicazioni si è schiusa, al momento soltanto per i clienti che risiedono negli Stati Uniti e in Canada, grazie all’intelligenza artificiale di Meta AI.
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Un dettaglio che traccia con chiarezza la rotta che i due gruppi stanno percorrendo. Accanto c’è l’altrettanto ricco settore del medtech, che Essilux si appresa a saggiare con i suoi occhiali rivolti alle persone audiolese o comunque con problemi di sordità. E c’è da giurare che sarà il primo di una serie di prodotti biomedicali concepiti da Milleri
Non è infatti difficile immaginare che in un futuro troppo lontano le lenti possano aiutare la diagnostica scandagliando il fondo oculare e unire i dati così raccolti a quelli di altri prodotti di largo consumo come gli smartwatch già dotati di saturimetro e cardiofrequenzimetro. Non per nulla la stessa De Agostini, nota al grande pubblico per i suoi atlanti, ha deciso di espandersi nella farmaceutica.
“Investiamo ogni anno centinaia di milioni in attività di ricerca e sviluppo per dar vita a prodotti che migliorino la qualità della vita di miliardi di persone e che abbiano un impatto sul modo in cui guardiamo il mondo e gli altri”, ha commentato Milleri, sottolineando come sebbene “sia ancora solo all’inizio, il lavoro compiuto con Meta ha rappresentato un traguardo importante nel rendere gli occhiali la porta d’accesso a un mondo sempre più connesso”.
“Abbiamo l’opportunità di trasformare un paio di occhiali nella principale piattaforma tecnologica del futuro e renderla al contempo desiderabile e alla moda”, sintetizza lo stesso Zuckerberg. Apple e Samsung sono avvertite.