Grazie ai vaccini saremmo potuti diventare ricchi tutti

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E se con i vaccini ci fossimo arricchiti anche noi?

Quante volte avremmo voluto avere a disposizione una specie di macchina del tempo che ci permettesse di andare avanti nel futuro e poi tornare indietro con le informazioni giuste per investire con la certezza di ottenere lauti guadagni?

La Pandemia ci ha messo a disposizione una macchina così. Una macchina del tempo in gradi di farci leggere in anticipo i giornali di domani e di fare le scelte d’investimento relativamente corrette.

Cosa voglio dire?

Ve lo spiego.

Si potevano avere dubbi che dallo scoppio della Pandemia ci sarebbe stata una corsa ai vaccini e, parallelamente all’individuazione di uno o più protocolli di cura o di prevenzione, che potessero aiutare le persone a superare o a contrastare l’aggressione del Covid_19?

Certamente no, è logico.

ATTENZIONE. Non voglio entrare in meriti etici, di opportunità o di schieramento pro-Vax o no-Vax. Non voglio spiegare se sia meglio la Tachipirina o l’ Eparina. Non sto qua a dirvi se sia necessario misurare costantemente la saturazione o la temperatura.

No questo non è affar mio.

Non per quest’articolo almeno.

Voglio fare delle semplici considerazioni finanziarie e di logica di vita. Nulla di più.

Se c’è una Pandemia, c’è massimo impegno da parte delle case farmaceutiche e delle strutture sanitarie. Essendoci tale emergenza è normale ipotizzare che sarebbero stati fatti investimenti straordinari in ricerca e sviluppo ed era altrettanto logico aspettarsi che, una volta trovati cure e vaccini, gli utili di chi aveva investito tanto potessero esplodere straordinariamente.

E allora mi chiedo, quanti di noi hanno investito nello sviluppo di questo settore?

Magari non su un singolo titolo, ma su un fondo o un etf che rappresentassero l’intero settore?

Quanti di voi che leggete queste semplici considerazioni le hanno fatte allo scoppio della Pandemia una scelta che, per una volta, oltre ad apparire logica e scontata, ci poneva nella condizione di poter fare una previsione dagli esiti quasi certi? Il nostro approccio mentale è spesso orientato al problema. Nel problema, anche mediatamente ci si tuffa con il massimo dell’attenzione.

Quante polemiche sono state registrate in questi giorni a causa dei temi legati alle vaccinazioni, ai protocolli di cura? In quanti continuano a teorizzare complotti da parte delle case farmaceutiche che avrebbero guadagnato grazie alla pandemia centinaia di miliardi? In quanti continuano a fare le pulci ai bilanci delle case farmaceutiche e a trovare motivazioni economiche, finanziarie, (che giustamente possono essere addotte) nel descrivere anche le scelte di politica nazionale ed internazionale?

Ma alla fine di tutto questo, che si tratti di complottismo o di normale sviluppo dei tempi pandemici, l’unica considerazione possibile era immaginare una crescita importante di molti titoli farmaceutici.

Si dice spesso che con ogni crisi arrivano grandi opportunità.

Da quando l’11 marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato lo stato di Pandemia, il settore farmaceutico ha cambiato registro.

Nella tabella vediamo quanto varrebbero 1000 dollari al 31 marzo 2021 se fossero stati investiti proprio il giorno d’invio della Pandemia: l’11 marzo del 2020, nei principali titoli delle aziende che hanno lavorato o prodotto i vaccini

Forse invece che concentrarci solo e troppo sui problemi non è il caso di cominciare a guardare oltre il nostro naso?
Per mettere tutto nella giusta prospettiva, gli analisti si aspettano che le vendite totali dei vaccini COVID-19 siano di circa 100 miliardi di dollari, con 40 miliardi di profitti al netto delle tasse. Insomma, il treno (macchina del tempo) sembra già passato e non molti di noi saranno riusciti a salirvi a bordo.

 

Leopoldo Gasbarro

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