Finanza

Iliad ci prova con Vodafone Italia, che la lascia alla porta

L’offerta vale 10,5 miliardi, ma il gruppo britannico frena: “Abbiamo più opzioni sul tavolo”

Iliad ci riprova con Vodafone Italia: l’idea è di unire le attività nel nostro Paese così da dare ancora più filo da torcere a Tim e aumentare i margini. La proposta di fusione valùta Vodafone Italia 10,45 miliardi e Iliad Italia 4,45 miliardi ma, dopo diversi passaggi finanziari, creerebbe una nuova società (una “newco”) posseduta al 50% ciascuno dai due potenziali alleati.

Iliad si riserva però anche un diritto di opzione, con cui potrebbe decidere di acquisire ogni anno un altro 10% della newco da Vodafone, fino quindi ad arrivare al pieno controllo. L’equity value del 50% della newco nelle mani del big delle tlc guidato dal’italiana  Margherita Della Valle è stimato in 1,95 miliardi.

Iliad specifica che l’offerta ha il supporto di tutto il consiglio di amministrazione e l’appoggio del suo fondatore, l’imprenditore Xavier Niel. Il gruppo low cost aggiunge che dalla alleanza nascerebbe l’operatore “più innovativo” sul mercato italiano. Un contesto estremamente concorrenziale, visti i cinque gruppi che oggi di sfidano: oltre appunto a Tim, Vodafone, Iliad vanno considerati Wind e Fastweb. Senza contare gli operatori virtuali, come Poste, e i dieci fornitori di banda ultralarga sulla rete fissa. Insomma un mercato, secondo Iliad, troppo frammentato, dove si suda (e parecchio) per fare profitti.

Vodafone però, almeno per il momento non ci sente. Il gruppo britannico, preso atto della richiesta di matrimonio, conferma di guardare con favore al consolidamento del mercato “nei paesi dove non riesce a ottenere un adeguato ritorno del capitale investito”, ma poi dà la stoccata. Il gruppo, fa sapere, “sta esplorando” diverse ipotesi per centrare questo obiettivo in Italia. In sostanza Iliad non è l’unica fidanzata o comunque non è l’unica possibilità per crescere.

Piazza Affari che ha il fiuto sensibile come un cane da caccia ha fatto partire gli ordini di acquisto su Tim che, mentre scriviamo è il miglior titolo del paniere principale con un progresso del 3,8% a un prezzo di 28 centesimi, mentre Vodafone a Londra strappa al rialzo del 6 percento. Ad aiutare Tim, comunque, anche il fatto che procede l’operazione rete unica con il fondo Kkr voluto dall’amministratore delegato Pietro Labriola, malgrado il ricorso in tribunale depositato da Vivendi per contestare la legittimità della delibera approvata dal board.

Per approfondire leggi anche: Tim vende la rete a Kkr ma Vivendi va in tribunale. Qui invece, se sei un appassionato di Apple, la tegola europea da 13 miliardi che minaccia l’iPhone.

Va ricordato che il governo Meloni è al lavoro per creare una rete unica nazionale, che integri l’infrastruttura di Tim e quella di Open Fiber. Il fondo di private equity statunitense Kkr sarà il primo azionista ma avrà accanto il ministero del Tesoro e, con ogni probabilità, F2i a garantire l’italianità di un asset ritenuto strategico per il Paese, sia dal punto di vista della sicurezza dei dati sia da quello della digitalizzazione e quindi della competitività delle imprese.

 

 

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