Come ogni inizio anno è arrivato puntuale il momento in cui si scatenano le previsioni delle principali Case di Gestione del risparmio mondiale. Gli analisti sono intenti a rispondere alle domande più gettonate: Cosa faranno i mercati azionari nel 2022? La Cina recupererà nel primo trimestre o meglio puntare su Green Economy e Tecnologia? Le obbligazioni come si comporteranno tenendo conto delle aspettative sui tassi di interesse? E le valute, le criptovalute, le commodities?
Oggi tutti possono dire la loro, ma sapremo solo tra 12 mesi come andranno le cose.
Ciò che è certo è che indovinare quello che accadrà sui vari mercati è materia più da maghi che da economisti o analisti finanziari. Basti guardare la tabella sottostante, che riporta le performance delle varie asset class di investimento negli ultimi anni.
Tengo a ricordare che chi fa trading, cercando il momento giusto di ingresso ed uscita dagli investimenti, ha storicamente fatto molto peggio di chi pianifica con metodo e disciplina.
Tra le moltissime analisi, riporto per semplicità quella condotta da J.P.Morgan, già evidenziata nel precedente articolo Dove trovare i rendimenti e come ottenerli? – Pier Paolo Abba (nicolaporro.it), la quale induce ad una importante presa d’atto: da quando ha inizio l’investimento, anche se l’orizzonte temporale pianificato è ampio, le scelte effettuate nel durante dall’investitore, dettate dall’emotività, risultano mediamente molto penalizzanti.
Dal 1996 al 2015, i rendimenti medi annui sono stati i seguenti:
- 8,2% per il Mercato Azionario Americano (S&P500);
- 6,7% per un Portafoglio Bilanciato (40% azioni – 60% obbligazioni);
- 2,1% per l’investitore medio, inferiore al tasso di inflazione (rendimenti reali negativi).
Fatta questa premessa, da addetto ai lavori percepisco in maniera sempre più anomala come le persone chiedano conferma su paventati crolli dei mercati nell’arco dei prossimi mesi, piuttosto che sui settori più profittevoli, anziché chiedere approfondimenti su argomenti decisamente più importanti per le loro vite.
D’altronde le notizie negative colpiscono nel nostro inconscio molto più di quelle positive.
Per spiegarmi meglio parto da alcuni dati di fatto.
Quella sotto riportata è la piramide dell’età della popolazione italiana nel 1951: tanti bambini e molti lavoratori che garantivano supporto alle fasce più fragili della società (anziani in primis), bisognose di un intervento pubblico, sia in campo sanitario, previdenziale che di welfare in generale.
Quella in grigio è la medesima fotografica scattata nel 2019.
E’ del tutto intuitivo come, già ora ma ancor più per il futuro, non possano esserci risorse sufficienti per mantenere un sistema sanitario gratuito, un’assistenza per invalidità, vecchiaia o malattia e delle pensioni adeguate per garantire la popolazione del nostro Paese.
Il Sole 24 Ore, in questa tabella, riporta la situazione drammatica in cui si trovano a vivere già oggi molti pensionati, gli invalidi e inabili civili.
Non volendo fare allarmismo, ma certamente desiderando accendere l’attenzione su argomenti troppo trascurati benché reali, rivolgo ai lettori una domanda:
“se anziché agli altri l’imprevisto fosse capitato ieri mattina alla mia famiglia, sarei stato pronto ad assorbire il trauma, almeno dal punto di vista finanziario?”
A questo punto è evidente che, prima di preoccuparci dell’andamento del dollaro o del Bitcoin, è fondamentale mettere in sicurezza il futuro nostro e di chi ci sta a cuore.
Fare in modo che il futuro finanziario non sia messo in discussione da alcun evento avverso significa PROTEGGERSI, ossia:
- Mettere in sicurezza
- Difendersi da un danno o da un pericolo
- Garantire un ristoro economico
Come riporta questa ricerca di Ecomatica, noi Italiani siamo il “fanalino di coda” in Europa da questo punto di vista:
CONCLUSIONI
Un bravo Consulente saprà proteggervi dall’inflazione (tramite la gestione efficiente del risparmio), dall’emotività (tramite strategie di investimento collaudate, che sanno sfruttare le oscillazioni dei mercati) e, soprattutto, da tutti quegli imprevisti che potenzialmente possono minacciare e ridurre considerevolmente il patrimonio familiare accumulato.
Infatti, alla base della pianificazione finanziaria e patrimoniale si pone la PROTEZIONE, intesa come quelle risorse economiche destinate a garantire ristoro economico e benessere in caso di sinistro più o meno grave.
L’accumulazione è la strategia per trasformare il reddito in patrimonio, gestendo l’emotività e permettendo di far fronte alle necessità future.
Come farlo è certamente chiaro al vostro Consulente, che saprà farvi approfittare della magia dell’interesse composto (l’ottava meraviglia del mondo come lo ha definito Albert Einstein), sfruttando le oscillazioni e la resilienza dei mercati diversificati legati all’Economia e al Progresso.
Il mio augurio è che il 2022 sia l’anno delle vostre buone scelte!
Pier Paolo Abbà, 3 gennaio 2022