La Borsa rovescia Campari dopo i conti, pesa il maltempo

Penalizzato il business degli aperitivi in Europa e Medio Oriente

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Campari

Non piacciono i conti di Campari a Piazza Affari, dove il titolo degli Spritz ha chiuso in ribasso del 2,8% una giornata sull’ottovolante e nella quale era arrivato a perdere quasi il 7%.

Nel primo semestre Campari ha spinto le vendite a 1,52 miliardi (+3,8%), anche grazie all’accelerazione del 6,9% che ha messo a segno tra aprile e giugno, e l’utile si è attestato poco sotto quota 220 milioni (+1,3%).

A trainare il business sono stati proprio Campari e Aperol, quindi il mondo degli aperitivi. Agli analisti però non è bastato perchè se le cose sono andate bene nelle America e in Germania, lo stesso non si può dire per Europa, Medio Oriente e Africa (la zona Emea) dove il gruppo ha pagato condizioni meteo che definisce essere state “particolarmente avverse”.

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In sostanza il maltempo frena la voglia di aperitivi all’aperto sia in famiglia sia con gli amici. E quindi anche i rifornimenti che Campari invia a bar e supermercati.

Anche perché – come ha detto lo stesso amministratore delegato Matteo Fantacchiotti da poco salito in plancia di comando al gruppo dopo il ritiro di Bob Kunze-Concewitz – da qui a fine anno Campari conta di “continuare a sovraperformare” il mercato facendo leva sui proprio brand ma il settore sta scontando un “aumento della pressione competitiva sui prezzi”. Oltre appunto al maltempo che penalizza gli aperitivi con “elevata marginalità”.

Non è che l’ultima grana per la galassia Campari che a fine giugno ha visto la Procura aprire un faldone contro la holding lussemburghese Lagfin (51%) per una presunta evasione da 1 miliardo al momento di spostare la sede all’estero. La società operativa ha comunque subito precisato di non essere in alcun modo coinvolta nell’indagine.

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