Finanza

L’era Glaciale della finanza

Secondo la dottrina scientifica prevalente la Terra è all’interno di un’Era Glaciale iniziata circa 40 milioni di anni fa con la crescita della calotta polare antartica e che si è intensificata nel periodo del Pleistocene, circa 3 milioni di anni fa con l’espansione dei ghiacci anche nell’emisfero settentrionale.

Da allora vi sono stati periodi di maggiore espansione dei ghiacci sulla superficie terrestre – detti glaciazioni – e periodi di parziale o totale ritiro delle masse ghiacciate – cosiddetti periodi interglaciali.

Dopo la fine dell’ultimo vero periodo glaciale (la glaciazione Wurm) intorno ai 14.000 anni fa oggi ci troviamo in un periodo interglaciale iniziato circa 12.000 anni fa e chiamato Olocene. C’è però una tradizione che vuole chiamare piccola glaciazione il periodo di clima estremamente freddo che caratterizzò l’Europa e il Nord America dal XIV al XIX secolo e che terminò intorno al 1850 quando le temperature ripresero ad aumentare.

Dalla metà dell’Ottocento complice la fortissima attività umana (con lo sviluppo inarrestabile della civiltà industriale) è iniziata e prosegue tutt’oggi una riduzione consistente dei ghiacciai, per effetto del noto riscaldamento globale.

Anche in finanza, l’ultima “grande glaciazione” si ebbe alla fine della seconda guerra mondiale quando, i tassi di interesse bassi – voluti per stimolare la ripresa e la ricostruzione post bellica si sposarono con un alto tasso di inflazione, necessario a rendere più sostenibili gli enormi debiti pubblici, cresciuti a dismisura per far fronte agli sforzi bellici di tutte le nazioni.

Dopo di allora un piccola era glaciale si ebbe all’inizio degli anni ‘80 quando si ebbero alti tassi di interesse ma altissima inflazione che erodeva totalmente i rendimenti reali. Nel 1980, quando il Presidente della Fed Paul Volcker dichiarò la guerra all’inflazione varando una politica di rialzo dei tassi di interesse (il famoso Volcker shock), iniziò il ritiro dell’inflazione e il progressivo aumento delle temperature dei rendimenti reali.

Questo fino al 2021, che si sta caratterizzando sempre più come l’inizio di un nuovo periodo di glaciazione dei rendimenti reali: a tassi di interesse bassissimi e prossimi allo 0 o addirittura negativi (anche stavolta soprattutto in Europa) si somma – in negativo – una fiammata inflazionistica dovuta alla ripresa dell’attività dopo le chiusure causate dai lockdown dello scorso anno, alle strozzature nelle catene di produzione, all’inizio di un processo di deglobalizzazione e alla transizione ecologica verso un’economia senza combustibili fossili. 

Come potete vedere nell’immagine qui sopra, soltanto in Cina è possibile investire in titoli di stato a 10 anni a tassi reali positivi! Ed è notizia di questi giorni che in America e in Germania l’inflazione rilevata a Novembre ha toccato nuovi massimi (6,8% e 5,2% rispettivamente).

È l’inizio di una nuova Era Glaciale?

Massimiliano Maccari, 13 dicembre 2021