Su Twitter abbiamo trovato questa interessante analisi postata da Clarence Carr (@ClarenceCarr) che analizza l’andamento del maggior indice della borsa americana dal 26 gennaio del 2018. In molti ci stiamo chiedendo perché, nonostante i numeri macroeconomici siano disastrosi, il mercato azionario non sono scenda? La risposta richiede uno sguardo più approfondito all’interno dello S&Poor’s 500. Guardando il grafico riportato in basso si nota una chiara biforcazione in corso. I cinque maggiori titoli, i cosiddetti FAAMG (Facebook, Apple, Amazon, Microsoft e Google) stanno veleggiando verso nuovi massimi, mentre il resto dei componenti dell’indice lottano con il mare in tempesta e fanno fatica a mantenersi a galla. Dal 26 gennaio 2018 i FAAMG (in blu) sono saliti del 49%, mentre il resto dello S&Poor’s 500 (in arancione) è sceso del 46% nello stesso periodo. In pratica sono due mercati completamente diversi. Se uniti la variazione, negli ultimi due anni, dell’indice americano, è praticamente nulla.
Lo S&Poor’s senza le 5 big
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