Mirafiori in agonia, stop alla 500 elettrica fino a novembre

Male le immatricolazioni, crolla Stellantis (-33,9%). E anche l’elettrico è un bluff

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Elkan mirafiori

Il mercato dell’auto si ferma a settembre: -10,7% le immatricolazioni per un totale di 121.666 veicoli. Ma molto peggio ha fatto Stellantis (-33,9%) che ha prolungato la serrata a Mirafiori fino novembre per mancanza di ordini alla 500 elettrica che evidentemente nessuno vuole acquistare e di nuovi modelli da produrre. Un cocktail letale per i lavoratori in cassa integrazione.

Ma procediamo con ordine e torniamo al mercato nazionale. Il bilancio dei nove mesi resta aggrappato al ciglio della positività (+2,1%), ma c’è poco da stare allegri. Tanto che l’Anfia, l’associazione dei costruttori e della filiera, ha già rivisto al ribasso le previsioni sull’intero anno. Ora si stima che saranno vendute non più 1.624.000 ma 1.555.000 unità (-0,8% rispetto al 2023).

Allo stesso modo non bisogna farsi ingannare dal gran balzo delle auto elettriche: +30% a settembre per una quota di mercato del 5,3% sul mese e del 4% da inizio anno. Perchè dietro al progresso c’è l’effetto degli incentivi che il governo ha erogato a giugno. Bonus bruciati peraltro in pochissime ore probabilmente per lo zampino delle società di noleggio.

Le ibride plug-in sono calate del 24,5% a settembre (-24,2% nei nove mesi). Quanto alle altre tipologie di alimentazione, le autovetture a benzina hanno perso il 23,3% per una quota di mercato del 25,5%; le diesel del 24,9% (con quota al 12,8%). Nel cumulato dei primi nove mesi del 2024, le immatricolazioni di auto a benzina restano in progresso del 6,3% mentre quelle diesel scendono del 21,8%, rispettivamente con quote di mercato del 29,7% e del 14,1%.

Completano il quadro le autovetture a gas che rappresentano il 9,3% dell’immatricolato di settembre, quasi interamente composto da autovetture Gpl (+3,5%) mentre La quota delle autovetture a metano è ormai marginale.

Quanto alle tipologie di auto, utilitarie e super-utilitarie rappresentano il 29% del mercato, con volumi in calo del 26,1% mentre i segmenti medio si attesta al 10,6% a settembre, con un mercato in calo del 5,2%. Giù anche i Suv che hanno una quota di mercato pari al 57,4%, con volumi in calo del 3,7%.

Il Gruppo Stellantis, nel complesso, ha totalizzato a settembre solo 29.489 immatricolazioni in Italia, appunto per un calo del 33,9% e con una quota di mercato del 24,2%. Ancora di più tuttavia dovrebbe preoccupare che tutti i 9 marchi del gruppo sono in negativo, come si può vedere in questo consuntivo diramato dalla stessa Anfia.

Fino al caso limite di Maserati che si è dimezzata: poche settimane fa il Tridente ha anche rimediato la figuraccia di aver proposto le sue supercar in sconto agli operai.

 

Una situazione che si ripercuote in modo drammatico sugli impianti italiani e sullo stato di agonia in cui ormai versa Mirafiori. Il gruppo guidato dall’amministratore delegato Carlo Tavares ha comunicato ai sindacati l’ennesimo protrarsi dello stop alla catena di montaggio che mette su strada la 500 elettrica. Nell’ex stabilimento simbolo della vecchia Fiat, un tempo orgoglio degli Agnelli, resterà tutto fermo fino al primo di novembre, un mese in più di quanto atteso che già rappresentava uno slittamento rispetto a quanto atteso.
Leggi anche: Allarme utili per Stellantis, è la pandemia dell’auto elettrica.
Tavares, il cui mandato scade il prossimo anno ma è già partita la caccia al suo successore, l’11 ottobre sarà ascoltato in commissione attività produttive alla camera. Vi faremo sapere che cosa avrà da dire sugli impianti italiani e, soprattutto, alle famiglie di chi ci lavora. Diteci che cosa ne pensate, qui le auto più vendute nel nostro Paese.

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