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Nasce Apple Savings, ora il melafonino svuota le banche

Un tasso del 4,15% per il conto di deposito costruito con Goldman Sachs

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Un rendimento del 4,15%; un marchio, anzi due, come Apple e Goldman Sachs, a tutelare l’operazione finanziaria, ed ecco servito Apple Savings, il conto deposito ad alta remunerazione, un conto pronto ad attrarre sul mercato, milioni di risparmiatori.

Per ora sarà disponibile soltanto negli Usa e per clienti residenti in territorio americano, molto simile a un conto corrente, ma pensato più per il risparmio del denaro che non per il suo uso quotidiano. Parliamo infatti di un conto deposito ad alta resa e un rendimento annuo del 4,15%.

Per ora sarà ad appannaggio dei soli clineti del Melatelefono e per i possessori di Apple Card, la carta di credito della big tech di Cupertino.

Apple Savings non richiede un deposito minimo, ma è remunerato fino ad un massimo di  250 mila dollari. Rientra, naturalmente, sotto l’egida della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) e quindi entra in tutto e per tutto nel novero degli strumenti finanziari regolarmente presenti sul mercato americano (ma solo per ora).

Il tasso del 4,15% risulta superiore a quello di un conto di risparmio standard e ai principali competitor oggi attestati intorno al 3,75%. Insomma un ulteriore passo verso quella rivoluzione nel mondo finanziario di cui colossi come Apple si stanno occupando da tempo, e di cui, le banche tradizionali fanno fatica ad accorgersi.

Ma i segnali degli ultimi fallimenti americani sono chiari. Chiara è soprattutto la velocità con cui le banche vengono prosciugate di capitali proprio grazie a quegli smartphone tanto cari ai managers degli istitui finanziari, di cui spesso catturano (leggi uso improrio AI) anche le idee commerciali.

Immaginate se il cavallo di troia, dopo aver avuto in pancia i soldati si fosse messo a correre per il mondo rilasciando migliaia di soldati pronti a concquistarlo.

Ebbene lo smartphone è un cavallo di troia presente ormai dappertutto, anche nei consigli di amministrazione delle banche tradizionali, che, se non si svegliano, si accorgeranno tardi dell’invasione in corso.

Leopoldo Gasbarro, 19 aprile 2023