Elkann cambia la prima linea di Stellantis. Tavares via a inizio 2026

Ecco i promossi e i bocciati, nuovo capo a Maserati. Oggi l’ad in Parlamento per il destino degli impianti italiani

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Tavares Elkann stellantis

Travolto dai risultati in caduta libera e dalla crisi degli impianti provocata dall’illusione europea dell’elettrico tutto e subito, l’amministratore delegato Carlos Tavares mette alla porta buona parte della prima linea di Stellantis e annuncia il suo addio a fine mandato.

Nel comunicato Stellantis rimarca che l’obiettivo del maxi-rimpasto delle poltrone al vertice è finalizzato a una semplificazione e a migliorare le performance in un contesto globale definito “turbolento”. Ma le scelte compiute hanno tutto il sapore del redde rationem.

“In questo momento darwiniano per l’industria automobilistica, il nostro dovere e responsabilità etica è di adattarci e prepararci per il futuro, agendo meglio e più velocemente dei nostri concorrenti, per offrire una mobilità sostenibile, sicura e accessibile. I nuovi membri del leadership team contribuiranno alla determinazione di tutta la squadra nell’affrontare le sfide future, rafforzando e accelerando il nostro percorso di trasformazione per diventare la mobility tech company di riferimento”, ha detto Tavares ringranziando tutti coloro che hanno contribuito a porre le basi per il futuro successo della casa automobilistica.

La prima testa a cadere è quella del direttore finanziario Natalie Knight che lascerà il gruppo; al suo posto sale Doug Ostermann. A Quest’ultimo il compito di fare leva sui suoi 19 anni di esperienza in gruppi internazionali (tra cui la stessa Stellantis) per risalire la china dei rapporti con il mercato dopo l’ultimo profit warning. Mentre scriviamo il titolo in Borsa perde un altro 1,3% restando incollato ai minimi da due anni.

Fuori dall’azienda anche Uwe Hochgeschurtz che lascia la guida dell’area Enlarged Europe a Jean-Philippe Imparato. Il manager, che resta anche ad della divisione dedicata ai veicolo commerciali Pro One, è da 34 anni nel gruppo e dovrà ora rafforzare i risultati commerciali durante il “periodo critico della transizione energetica, con particolare attenzione alle vendite”.

Antonio Filosa, oltre a mantenere il ruolo di ceo del marchio Jeep, prende in mano anche il  mercato del Nord America, succedendo a Carlos Zarlenga. Su quest’ultimo si erano già rincorse voci che fosse in bilico, avrà un altro incarico in Stellantis ancora da definire. A Filosa, che ha rilanciato le performance in Sud America, il compito quindi di trovare la quadra negli Usa e in Canada.

Oltreoceano è in corso un durissimo confronto con il sindacato Uaw, che ha detto di ritere Tavares inadeguato e minaccia uno scioero. Secondo alcuni osservatori, davanti al crollo delle vendite, anche lo stabilimento simbolo di Detroit potrebbe essere messo in discussione e abbandonato da Stellantis per passare a un sito meno ciclopico.

Una crisi che ricalca quella di Mirafiori, lo stabilimento simbolo dell’era Fiat-Agnelli e del rilancio del gruppo Fca coordinato dallo scomparso Sergio Marchionne. Un’agonia quella di Torino in gran parte causata dal flop annunciato della 500 elettrica che nessuno vuole acquistare.

Restando in Italia il terremoto si propaga anche al vertice di Maserati, anch’essa in profonda crisi. La casa del Tridente ha anche rimediato la figuraccia mediatica di proporre le sue supercar in sconto agli operai. A guidare Maserati è ora Santo Ficili che succede a Davide Grasso, anch’egli in attesa di ricollocazione. Ficili è inoltre il nuovo pilota di Alfa Romeo.

Ad affrontare l’altrettanto difficoltoso mercato del Dragone sarà invece Gregoire Olivier, che mantiene il suo ruolo di collettore dei rapporti con con Leapmotor, l’alleato cinese di Stellantis che ha appena avviato le vendite delle sue auto elettriche in Europa.

Per migliorare le performance commerciali, l’organizzazione della Supply Chain sarà inoltre trasferita dalla Divisione Acquisti guidata da Maxime Picat alla Divisione Manufacturing, sotto la guida di Arnaud Deboeuf. Picat lavorerà invece con i fornitori, cioè dovrà ridurre i costi.

Il consiglio di amministrazione ha espresso all’unanimità il proprio supporto a Tavares e “ai significativi cambiamenti annunciati”, ha detto il presidente John Elkann. Il principale erede dell’Avvocato si dice poi fiducioso che “i passi intrapresi per semplificare l’organizzazione rafforzeranno la nostra squadra di vertice che è impegnata a riportare le performance della società ai vertici del settore”.

Fatto sta che Stellantis ha confermato che è già in corso il processo formale per identificare il successore di Tavares  all’inizio del 2026. La ricerca è in mano al Comitato speciale del board che terminerà il lavoro “entro il quarto trimestre del 2025”.

In consclusione, nelle officine di Stellantis il dopo Tavares è già iniziato. Oggi l’amministratore delegato è atteso in audizione alla commissione attività produttive della Camera per affrontare il destino degli impianti italiani.

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