Stellantis finisce alla sbarra negli Usa

Un gruppo di azionisti: “Frodati da Tavares”. E anche il sindacato Uaw spara a zero contro il manager

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Tavares

Causa contro Stellantis negli Stati Uniti. A trascinarla alla sbarra al tribunale federale di Manhattan sono un manipolo di azionisti convinti di essere stati “frodati” dalla gestione dell’amministratore delegato Carlos Tavares.

Secondo i ricorrenti la casa automobilistica franco-americana, che ha la Exor di John Elkann come primo socio, avrebbe occultati alcuni aspetti commerciali deludenti, come l’andamento delle scorte.

Insomma avrebbe camuffato la situazione dell’evoluzione del business fino alla semestrale, per poi scoperchiare dati deludenti e sotto le stime. Con il conseguente crollo del titolo in Borsa.

In pochi mesi l’azione Stellantis si è quasi dimezzata in Borsa, passando dai 28 euro circa del 25 marzo, il massimo storico, ai 14,3 euro segnati ieri sera in Piazza Affari.

In particolare, si legge sul sito di Reuters, chi ha depositato la denuncia accusa Stellantis di aver gonfiato in modo artificiale il valore delle azioni per quasi tutto l’anno in corso.

In questo modo Tavares avrebbe persuaso analisti e investitori della sua capacità di guidare il mercato, sfoderando dati estremamente positivi appunto sulle scorte che lasciavano presupporre ottime prospettive sulla tenuta dei prezzi e quindi dei margini operativi del big dell’auto.

Fino alla sportellata dei conti davanti a un utile operativo rettificato del primo trimestre crollato del 40% a 8,46 miliardi. Ben meno delle attese delle sale operative.

Stellantis ha replicato a stretto giro dicendo che si difenderà con vigore da una causa “priva di fondamento”. Mentre diventano sempre più palesi gli errori dei big dell’auto e degli ambientalisti sull’auto elettrica, il tribunale di Manhattan non è però l’unica grana per Tavares.

Si inasprisce infatti il fuoco di sbarramento di Shawn Fain, presidente della United Auto Workers. Secondo il capo della Uaw, il potente sindacato americano dei metalmeccanici, l’ad di Stellantis ha violato alcune parti del contratto e sta praticando prezzi stracciati ai consumatori.

“C’è qualcosa di marcio in Stellantis”, ha attaccato Fain davanti alle telecamere della Cnbc. “Le vendite del gruppo sono in calo così come i profitti, mentre i compensi degli amministratori sono molto elevati”.

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“Il problema non è il mercato”, ha proseguito il sindacalista americano ricordando le vendite in crescita delle concorrenti General Motors e Ford; “il problema è Carlos Tavares”. Un attacco frontale durissimo.

 

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