L’evasometro assegna un punteggio di rischio fiscale basato su dati come lo scambio automatico di informazioni tra paesi (Common Reporting Standard) e i movimenti bancari. La Guardia di Finanza riceverà aggiornamenti mensili per monitorare i soggetti a rischio.
La soglia minima per i controlli è fissata a 50.000 euro di debito. “L’obiettivo è prevenire l’aumento dei debiti e recuperare risorse nascoste all’estero”, ha spiegato Vinciguerra.
Le indagini eviteranno chi non ha patrimoni recuperabili, come le “scatole vuote” usate per fatture false. Invece, saranno controllate le cessazioni sospette di partite IVA: nel 2024, oltre 3.800 casi sono stati chiusi per irregolarità. Si cercheranno anche beni intestati a prestanome o trasferimenti fraudolenti per nascondere ricchezza.