Prima sono crollate sul mercato, poi hanno cercato di correrre ai ripari. Una big dietro l’altra, un dipendente dietro l’altro, un comunicato dietro l’altro e sicuramente non è ancora finita ma intanto facciamo il punto della situazione:
- ALPHABET 12.000
- AMAZON 18.000
- META 11.000
- MICROSOFT 10.000
- TWITTER 3.000
- SNAPSHOT 1.200
La crisi delle Big tech colpisce ancora, con piani e strategie per abbassare i costi mentre le incertezze economiche crescono all’orizzonte. L’ultima azienda in ordine di tempo ad aver annunciato tagli al personale è Alphabet, la casa madre di Google, che licenzierà 12.000 dipendenti in tutto il mondo. Tagli che arrivano pochi giorni dopo quelli resi noti dalla rivale Microsoft (10.000 lavoratori da mandare via) e che si aggiungono ai numerosi piani d’esubero che si rincorrono da quest’estate nel settore. Non è stata da meno Amazon che, anzi ha raggiunto il top dei licenziamenti con ben 18.000 “lasciati a casa”. Il piano di esuberi riguarderà principalmente i punti vendita gestiti dal gruppo e le risorse umane.
Meta, l’ex Facebook è stata quella che ha subito di più il mercato e la trasformazione aziendale. Un piano da 11mila posti che ha rimesso leggermente a posto alcuni numeri del bilancio. E poi Twitter che con l’arrivo di Elon Musk sta cambiando pelle.
Sta di fatto che dopo le crescite prodigiose degli ultimi dieci anni anche i “ricchi sembrano piangere”,anche se, a piangerre davvero sono i loro ex dipendenti.
20 gennaio 2023 RedazioneLe Big Tech licenziano