Nel mondo ci sono milioni di auto d’epoca. Io stessa ne possiedo una.
Voglio sperare che i singoli proprietari, ma anche i tanti club presenti in tutto il mondo, ma soprattutto in Europa, si uniscano per far valere i propri interessi e per salvaguardare un immenso patrimonio, che è Storia, cultura, socialità, lavoro e molto altro!
Magari si potrebbe fare un bel raduno a Bruxelles….
Paolo
29 Gennaio 2023, 11:38 11:38
Condivido l’articolo. Aggiungerei che l’auto elettrica è realmente non inquinante solo quando l’energia prodotta per caricare le batterie è tale (fotovoltaico …). Se invece si caricano le batterie attraverso la rete elettrica, che attualmente viene alimentata anche da fonti inquinanti, allora il problema della sostenibilità ambientale è semplicemente spostato dall’auto alla centrale elettrica. Rimane poi il problema dello smaltimento delle attuali batterie. Quindi, allo stato attuale della tecnologia, ritengo prematuro e avventato stabilire obblighi e divieti. Più realistici sono invece i propulsori ibridi e a idrogeno.
Nicolò
29 Gennaio 2023, 10:46 10:46
Che dietro l’imposizione dell’elettrico non ci sia alcun reale intento di ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente è un fatto che solo chi non vuole non riesce a vedere. Altrimenti ci si occuperebbe con serietà dei processi industriali che supportano l’elettrico e del loro alto grado di inquinamento paragonabile a quello che si proporrebbero di abbattere. Ormai l’elettrico è diventato un grande business industriale e finanziario che si propone di imporre a livello mondiale un ricambio forzoso del parco circolante.
Emanuele
29 Gennaio 2023, 9:20 9:20
Mi sembra un articolo un po’ nostalgico… Ne furono scritti di simili all’avvento del motore a scoppio, coi i poveri cavalli che rischiavano di essere mandati al macello.
Ingranaggi al posto di veri scattanti muscoli purosangue, rombi assordanti invece dell’ansimare dell’animale assieme al cavaliere, niente unità di intenti tra i due esseri, fumi tossici al posto del maschio odore di stalla.
E invece i cavalli ci sono ancora, come ci sono gli orologi meccanici, i giradischi, gli HiFi valvolari, le bici meccaniche, etc. Quindi nessuno priverà i miliardari dei loro balocchi OldTech a 4 ruote.
Fabio
29 Gennaio 2023, 8:57 8:57
Articolo che rispecchia perfettamente il mio pensiero.
Siamo governati da minus habens.
Fabrizio
29 Gennaio 2023, 0:13 0:13
Il titolo sembra promettere soluzioni di cui purtroppo nell’ articolo non c’è traccia. D’accordo su tutto quanto scritto, che è anche ovvio e risaputo: piuttosto mi piacerebbe qualcuno che spiegasse perché ci siamo piegati alla squallida tecnologia cinese.
Nel mondo ci sono milioni di auto d’epoca. Io stessa ne possiedo una.
Voglio sperare che i singoli proprietari, ma anche i tanti club presenti in tutto il mondo, ma soprattutto in Europa, si uniscano per far valere i propri interessi e per salvaguardare un immenso patrimonio, che è Storia, cultura, socialità, lavoro e molto altro!
Magari si potrebbe fare un bel raduno a Bruxelles….
Condivido l’articolo. Aggiungerei che l’auto elettrica è realmente non inquinante solo quando l’energia prodotta per caricare le batterie è tale (fotovoltaico …). Se invece si caricano le batterie attraverso la rete elettrica, che attualmente viene alimentata anche da fonti inquinanti, allora il problema della sostenibilità ambientale è semplicemente spostato dall’auto alla centrale elettrica. Rimane poi il problema dello smaltimento delle attuali batterie. Quindi, allo stato attuale della tecnologia, ritengo prematuro e avventato stabilire obblighi e divieti. Più realistici sono invece i propulsori ibridi e a idrogeno.
Che dietro l’imposizione dell’elettrico non ci sia alcun reale intento di ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente è un fatto che solo chi non vuole non riesce a vedere. Altrimenti ci si occuperebbe con serietà dei processi industriali che supportano l’elettrico e del loro alto grado di inquinamento paragonabile a quello che si proporrebbero di abbattere. Ormai l’elettrico è diventato un grande business industriale e finanziario che si propone di imporre a livello mondiale un ricambio forzoso del parco circolante.
Mi sembra un articolo un po’ nostalgico… Ne furono scritti di simili all’avvento del motore a scoppio, coi i poveri cavalli che rischiavano di essere mandati al macello.
Ingranaggi al posto di veri scattanti muscoli purosangue, rombi assordanti invece dell’ansimare dell’animale assieme al cavaliere, niente unità di intenti tra i due esseri, fumi tossici al posto del maschio odore di stalla.
E invece i cavalli ci sono ancora, come ci sono gli orologi meccanici, i giradischi, gli HiFi valvolari, le bici meccaniche, etc. Quindi nessuno priverà i miliardari dei loro balocchi OldTech a 4 ruote.
Articolo che rispecchia perfettamente il mio pensiero.
Siamo governati da minus habens.
Il titolo sembra promettere soluzioni di cui purtroppo nell’ articolo non c’è traccia. D’accordo su tutto quanto scritto, che è anche ovvio e risaputo: piuttosto mi piacerebbe qualcuno che spiegasse perché ci siamo piegati alla squallida tecnologia cinese.