Economia e Logistica

G7, Lega Araba e “terzo polo” asiatico: il mondo si riorganizza

Economia e Logistica

Durante l’ultimo ventennio la politica, intesa come l’insieme di individui che rappresentano i Governi delle nazioni, non ha assolto al compito per il quale esiste, ovvero amministrare, bensì si è abusato del potere che da essa deriva (soprattutto mediatico) al fine di indirizzare l’attenzione delle masse su particolari temi o criticità quali strumenti mirati ad attrarre consensi.

 

A tenere banco sono stati i cosiddetti tormentoni, o meglio veri e propri spettri, eretti a totem strumentali per intimorire le folle; non è mai esistito un periodo in cui non vi fosse un nemico da temere, sia esso visibile o meno, reale o virtuale; è il caso dello spread, ad esempio, in nome del quale abbiamo dovuto sopportare un vero e proprio lavaggio del cervello, il covid (idem come sopra), l’estremismo islamico, l’immigrazione e tutti i fenomeni che potessero spaventare.

 

Negli ultimi anni, però, anche a causa della transizione che stiamo vivendo, dall’era analogica a quella digitale, dal mondo reale a quello virtuale e dal pianeta inquinante a quello green, a tenere banco è il cosiddetto nuovo ordine mondiale inizialmente ipotizzato come complotto delle classi elitarie e potentati economici per spartirsi il mondo ma più vicino alla realtà di quanto s’immagini, soprattutto alla luce degli sconvolgimenti occorsi negli ultimi tre anni.

 

Eventi come il World Economic Forum o Bildeberg non sono soltanto capricci  di lobbies bensì vere e proprie conventions economico-finanziarie durante le quali si discute di strategie di lungo periodo, si presentano risultati di studi e ricerche e si ipotizzano scenari più o meno probabili; a questi eventi partecipano, oltre ai membri dei citati potentati economici, anche i principali attori della politica mondiale che fanno tesoro di ciò che viene ufficiosamente deciso per poi tentare di applicarlo nella realtà.

 

Se ciò risponde a verità o meno non lo sapremo mai ma gli accadimenti, o meglio i fatti, sono inconfutabili e forniscono nel tempo le risposte a tutti gli interrogativi, siano essi di tipo complottistico o meno.

La realtà più tangibile, come sappiamo, consta di conventions ufficiali periodiche tra Governi finalizzate proprio ad ordinare il pianeta e, pertanto, addivenire a punti in comune per darsi delle regole e soprattutto imporle ai relativi popoli (più o meno sovrani).

 

Gli eventi di questi giorni, G7, riunione dei membri della Lega Araba e convention dei paesi dell’Asia Centrale guidati dalla Cina, sono i primi post pandemia, guerra ed inflazione, e soprattutto dopo un pressoché caotico tentativo di far partire la transizione green; rivestono pertanto particolare importanza considerando, appunto, che le congiunture in atto, oltre al possibile default USA, hanno lasciato il mondo nel caos.

 

Il momento è propizio soprattutto per la Cina che può approfittare dei momenti di debolezza degli storici nemici Occidentali per espandere ulteriormente la propria sfera d’influenza e non a caso Xi Jinping, nel corso del summit, ha vivamente consigliato agli Occidentali stessi di non interferire nella riorganizzazione politica, economica e commerciale asiatica, al pari di quanto minacciato in ottica Taiwan.

 

Poco distante (si fa per dire) i sette capi di governo delle prime economie “amerocentriche” argomentano proprio su quali soluzioni tirar fuori per contrastare l’avanzata dei governi totalitari e diminuire la dipendenza dagli stessi sia per materie prime che per produzione di mezzi tecnologici, oltre che arginarne il sempre più imponente potere militare e strapotere politico antidemocratico.

 

In fine, all’altro capo del pianeta, nel caldo del deserto mediorientale, i petrolieri del mondo (altri governi totalitari), con ospiti d’eccezione quali Zelensky ed Assad, cercano di mettere ordine in un Islam ancora troppo disunito per poter essere definito un vero e proprio blocco economico eccezion fatta per i grandi players dell’oro nero quali Arabia Saudita, Emirati, Qatar, Bahrain, Kuwait ed Oman.

 

Quale futuro si prospetta?

Senza alcun dubbio il famigerato nuovo ordine mondiale sarà una realtà ed avrà come fulcro la Cina che penetrerà in nuovi mercati rendendoli inaccessibili all’Occidente e dai quali USA & Co. potrebbero addirittura dipendere per l’approvvigionamento di matrie prime, risorse fossili (perché ancora necessarie nonostante la transizione) e manodopera specializzata.

 

Come sempre accade … ad ogni “riorganizzazione” il Sud del Pianeta viene tenuto fuori dai piani mantenendo la sola Oceania all’interno del perimetro; siamo in una nuova era coloniale da decenni (o probabilmente non è mai finita) con nuovi padroni che hanno letteralmente “comprato” la benevolenza (o complicità) di governi africani e sudamericani i cui popoli sono lasciati in balìa di poteri militari repressivi e despoti psichicamente instabili.

 

Il prossimo futuro consoliderà ascese, o conferme, di nuovi centri della finanza mondiale quali Dubai, Riyad, Hong Kong e Singapore distraendo investimenti e grandi players di mercato dalle piazze tradizionali quali New York, Londra, Milano e Francoforte e, probabilmente, negli asset finanziari la componente azionaria avrà un peso maggiore rispetto ai bonds, soprattutto governativi.

Come si tradurrà tutto ciò per i comuni mortali?

Nessuna rivoluzione improvvisa bensì il prosieguo di una silenziosa penetrazione nelle menti di ognuno di noi di nuove abitudini finanziarie ed economiche cui stiamo prendendo la mano senza accorgercene; la vera sfida, però, sarà nel settore energetico e del cibo, tra i carburanti sintetici e la “electrified mobility”, tra la carne sintetica e la farina di insetti ed i genuini prodotti della terra e su tutto un sicuro controllo delle nascite perché i limiti fisici del pianeta sono stati quasi raggiunti.

 

Una domanda però sorge spontanea, ed è la conferma che la famosa transizione sia più uno strumento pro domo di pochi che una effettiva presa di coscienza per difendere l’ambiente: perché si insiste tanto con il cibo sintetico ed allo stesso tempo si ostacolano i carburanti sintetici?

 

Un corpo umano non può assorbire elementi sintetici senza risentirne, al contrario, un motore può bere sintetico senza alcun problema … ergo non è una questione di salvaguardia ambientale bensì una questione, appunto, di nuovo ordine mondiale che prevede anche il controllo delle nascite e la “diminuzione” della popolazione indebolendo il corpo umano.

Antonino Papa, 22 maggio 2023