In che chiave rileggere la quantità infinita di articoli (legati in collage grafico più sotto per una piccolissima parte) che dalla fine del 1800 ad oggi raccontano episodi simili a quelli che stiamo vivendo o abbiamo vissuto in questi giorni in più parti d’Italia?
Io che mi occupo di finanza trovo una straordinaria similitudine tra ciò che sta avvenendo in campo finanziario e ciò che sta avvenendo in qualunque settore informativo. C’è un’attenzione sfrenata alla notizia contingente e si perde di vista l’assieme, il tempo pù lungo, le analisi possibili e potenziali.
Oggi le notizie ci raggiungono in tempo reale. I nostri telefonini diventano telecamere ed i drammi, perchè di drammi si tratta, entrano nelle nostre case, fiaccano le nostre coscienze, cambiano le nostre vite.
Eppure, parafrasando uno dei titoli in basso, non abbiamo segnali che qualcuno si sia gettato nel Naviglio per il caldo. Ma abbiamo e viviamo una sensazione costante di pericolo che ci porta, è successo al sottoscritto, a scendere di casa in piena notte per mettere l’auto in garage solo perchè un colpo di vento più forte ha scosso la tapparella del balcone in camera da letto.
La storia, anzi la cronaca ci racconta quello che leggete sotto. Che ognuno faccia le proprie considerazioni.
Che ognuno faccia le proprie considerazioni, ma nel frattempo, mentre proteggiamo le nostre case e le nostre auto e le nostre vite, non dimentichiamo che molte compagnie assicurative sono nate proprio attorno a statuti che prevedevano la protezione dei territori da fenomenomeni atmosferci in grado di rovinare i raccolti. Ad esempio Cattolica Assicurazioni, oggi inglobata nel gruppo Generali. Si legge su Wikipedia: La Società Cattolica d’Assicurazione stata fondata a Verona il 27 febbraio1986 in forma cooperativa con lo scopo di tutelare i piccoli proprietari terrieri dai danni provocati da incendi ed intemperie…
Ripeto, quello che ho scritto non vuole negare evidenze drammatiche, ma vuole rileggerle in una contestualità che impone anche a chi governa di essere meno fatalista e più interventista. Quando i fiumi non erano canalizzati e gli alvei naturali, l’acqua non correva fuori dagli stessi inonando e distruggendo, a volte defluiva. Se la mano dell’uomo ha inciso ed incide non è solo sul clima, Assolutamente. Siamo una razza infestante. Non c’è dubbio, una razza che Isaac Asimov in una delle sue storie più belle, definì “Razza D Deficienti”..
Leopoldo Gasbarro 27 luglio 2023