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Guerre e bio-carburanti: noli alle stelle per le navi cisterna

In due anni rate di noleggio balzate da 14.000 a 31.000 dollari al giorno. Brullo: “Attenti alla troppa fiducia”

nave cisterna, freccia con aumento prezzo © Зображення користувача Андрій Драган e HHakim tramite Canva.com

Noli più che raddoppiati rispetto a due anni fa, da 14.000 a 31.000 dollari al giorno; noleggio time charter per un anno mai così alto, saturazione sino al 2028 degli slot disponibili presso i principali cantieri per avviare la costruzione di una nuova nave.

Come accaduto in occasione delle grandi crisi petrolifere, il mercato delle navi cisterna specializzate nel trasporto di prodotti petroliferi forniscono indicazioni univoche circa la durata della crisi determinata dal parziale blocco di Suez, da quello del Mar Nero e dalla crisi del Mar Rosso. E probabilmente, come accaduto in passato, anche l’ondata emotiva alla rincorsa di profitti record subirà un’improvvisa inversione di marcia, lasciando in eredità al mercato un eccesso di offerta di trasporto e quindi le premesse per una rapida discesa dei noli.

Un tempo si affermava che il mercato marittimo fosse fisiologicamente ciclico. Oggi a determinare in modo sempre più ripetitivo le fluttuazioni del mercato dei noli e quindi anche della crescita del portafoglio ordini ai cantieri, sono gli eventi geo-politici.

“Nulla di nuovo sotto il sole – sottolinea Raffaele Brullo, Ceo di Augusta Due, una delle compagnie consolidate nel settore delle medio e piccole tankers per il trasporto di prodotti petroliferi Di certo un periodo positivo per chi si è posizionato per tempo con le navi giuste e con contratti di time charter (meno speculativi rispetto ai traffici spot), in un mercato che sta registrando performances molto positive, ma che presenta anche due elementi di novità: da un lato, l’esistenza di un mercato parallelo, (diverso da quello nel quale opera Augusta Due), che potrebbe essere definito “extra-sanzioni”:

Un mercato che assicura con redditività altissime a compagnie disposte a correre rischi; dall’altro, l’affermazione crescente di trasporti di carburante green. Un numero crescente di navi cisterna sono impegnate in Mediterraneo nel trasporto di bio-carburanti che sono utilizzati “blendati”, ovvero mischiati, con i tradizionali idrocarburi per abbattere le emissioni. E il boom di questo settore è riflesso dalla iper-attività delle due bioraffinerie di Gela e Venezia nonché dai progetti di conversione al bio-carburante che stanno per essere messi a punto da molte altre raffinerie. E proprio per navi in grado di trasportare bio-carburanti è partita una corsa a se stante per nuovi ordini ai cantieri”.

Per il gruppo Augusta due, che si è giovato della bonanza del mercato dei noli “il mercato è così forte da non poter reggere a lungo su questi livelli” Di qui la scelta di stare alla finestra e di approfittare dei noli alti con piccole e graduali operazioni di ringiovanimento della flotta”.

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