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I cinesi lanciano il guanto di sfida della Rotta Artica

Due navi portacontainer di Pechino in navigazione da Shanghai verso lo Stretto di Bering

container bandiera cina © Siwabud Veerapaisarn tramite Canva.com

Francesi, tedeschi e anche il colosso MSC avevano rinunciato un po’ per le incertezze sulla navigabilità, un po’ per la sovranità russa su gran parte della rotta; infine, il che fa chic ma non impegna, perché non volevano calamitare altre accuse dei green dealers ed essere dipinti come inquinatori di una delle ultime aree “quasi” vergini del pianeta.

La Cina in questi giorni si è lasciata alle spalle tutte le perplessità e ha deciso di dirottare le prime due navi che in teoria sarebbero dovute transitare attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez, verso la Rotta Artica.

Le navi intendono utilizzare la Northern Sea Route russa come scorciatoia per collegare i porti cinesi con le destinazioni europee. In effetti la Rotta Artica consente agli operatori di evitare sia il Mar Rosso senza passare sia la lunga circumnavigazione dell’Africa attraverso il Capo di Buona Speranza.

La Xin Xin Hai 1 è partita dal porto di Taicang, vicino a Shanghai, il 5 luglio, ha quindi ha attraversato lo Stretto di Bering e la Northern Sea Route. La nave, di 21.279 tonnellate di portata lorda (DWT), può trasportare 1.220 container TEU.

Mentre alcuni tratti della rotta sono già liberi dal ghiaccio per la stagione estiva, le condizioni più difficili nel Mar della Siberia orientale richiedono una scorta di rompighiaccio per la nave già di classe ice e quindi dotata di una prua e di uno scafo predisposti per resistere alla pressione del ghiaccio..

La Xin Xin Hai 1 è attualmente scortata dalla rompighiaccio nucleare Sibir.

A circa una settimana di distanza anche la nave gemella Xin Xin Hai 2 da 29.008 tonnellate di stazza lorda è partita dal porto cinese di Rizhao a metà luglio ed è attualmente in rotta verso lo Stretto di Bering.

Le navi sono gestite dalla Newnew Shipping Line. La compagnia ha iniziato a operare nell’Artico la scorsa estate completando sette viaggi tra luglio e dicembre, tra cui un controverso viaggio della New Polar Bear che fra l’altro ha causato danni alle infrastrutture sottomarine nel Mar Baltico.

Entrambe le navi sono dirette al porto russo nord-occidentale di Arkhangelsk prima di proseguire verso i porti del Mar Baltico.

Anche diverse navi container Panamax, in grado di trasportare circa 5.000 TEU, sempre cinesi, hanno ricevuto l’autorizzazione a navigare lungo questa rotta.

Tra i principali operatori occidentali di trasporto container, la danese Maersk rimane l’unica compagnia ad aver completato un viaggio attraverso la rotta artica. La sua nave feeder Venta Maersk ha completato un transito artico nell’agosto 2018. Per ora testano alla finestra tutti i big del trasporto container: MSC, CMA CGM e Hapag Lloyd hanno rinunciato all’opzione artica e proprio la compagnia ginevrina ha confermato questa scelta negli scorsi giorni.

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