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I dati dell’inflazione scendono ma la BCE se ne f…e l’Europa soffre

Inflazione, dollaro ed euro

I dati macroeonomici sono sempre più confortanti, anche in Europa. Le materie prime energetiche sono scese di prezzo e con loro anche l’inflazione. Tuttavia, se negli USA hanno scelto di prendersi un pò di respiro rispetto ad una politica monetaria durissima dei mesi scorsi, in Europa, almeno stando alle dichiarazioni ufficiali, non sembra esserci spazio per nessun tipo di decelerazione.

Due velocità

Negli USA la situazione è molto chiara e fluida. L’inflazione è generata da un incremento della domanda di beni e servizi che si rafforza ogni giorno di più. Non c’è lavoro solo perchè manca chi potrebbe svolgerlo.  E non c’è bottega, ristorante, pizzeria o tavernetta che non abbia davanti a se situazioni di difficoltà in questo ambito. Silvano, Il mio amico titolare del Boscaiolo, apre a metà il suo ristorante,  a pieno regime non sarebbe in grado di farlo, di differente tona e muscolarità. Del resto l’inflazione europea, come abbiamo visto, è stata molto più legata al prezzo delle materie prime energetiche, rispetto a quella americana. Le difficoltà rappresentate dai tassi d’interesse sono un’ ancora di salvezza, sempre che non fossero rialzati ancora, viceversa sono distruttivi, deleteri per le imprese soprattutto.

Eppure, nonostante tutto, sembra che nulla e nessuno, possa distogliere la Lagarde dei suoi intenti nefasti di rialzo dei tassi. 

Uqalcuno crede che ci sia un disegno dietro tutto questo. L’unico modo di mettere davvero in difficoltà l’Europa è metterla a riposo. Mettere a riposo le sue fliere produttive come quelle di Italia e Germania che, con i tassi così alti faranno sempre più fatica a rifinanziarsi.

In questo modo le due velocità si ampliano, i due gap si allargano e tutto a vantaggio degli USA che, dopo aver stanziato 2500 miliardi per investimenti interni, sembrano pronti a correre ancora più forte.

Intanto, e per fortuna, arrivano buone notizie sul fronte delle banche.

Gli ultimi stress test testimoniano che il sistema è in salute e pronto a resistere a situazioni di difficoltà davvero anche forti.

L’importante è non tirare troppo la corda.

L’importante…

31 luglio 2023 Leopoldo Gasbarro