Inflazione

I maxi tassi Bce abbattono la casa, crollano mutui e compravendite

L’Istat fotografa il disastro provocato dai rialzi al costo del denaro. Lagarde ammette: “Economia Ue stagnante, ma la ripresa tornerà”

casa

I maxi tassi della Bce abbattono anche l’amore più forte degli italiani: la casa. Nel secondo trimestre del 2023 le compravendite immobiliari sono crollate del 16% su base annua a poco più di 235mila, anche contando uno ad uno tutti i faldoni passati sulle scrivanie dei notai. E nulla lascia pensare che sull’intero anno la situazione possa essere differente.

Tornando al periodo aprile giugno, la gelata sul trimestre precedente è prossima al 4 percento. A andare peggio in termini di affari conclusi, calcola sempre l’Isat, è stata l’area più ricca del nostro Paese: il Nord-ovest (-5,9%) e il Nord-est (-5,1%).

Non certo il massimo, considerando che il triangolo industriale Milano-Genova-Torino e il Veneto sono il traino del Pil nazionale. L’interesse per gli immobili commerciali, cioè magazzini e negozi, si sta comunque raffreddando in tutta la Penisola.

Brutte notizie anche sull’intero primo semestre: le compravendite si sono fermate poco oltre quota 446mila, per un crollo del 13,7%. E lo stesso dicasi per i mutui, il cui numero è risultato in caduta libera del 35% su base annua, sempre considerando il dato non depurato dagli effetti del calendario.

E’ la conseguenza di rate rese pesanti come macigni dagli ostinati rialzi con cui la Bce ha portato il costo del denaro fino al massimo storico del 4,5%. L’obiettivo era  per combattere l’inflazione, ma i falchi del rigore che dominano a Francoforte non si sono preoccupati del fatto che così avrebbero ucciso la crescita post pandemia

Non va certo meglio a livello europeo, dove è in corso un fuggi-fuggi degli investitori dai fondi immobiliari davanti al calo delle quotazioni. Peccato che l’Eurotower si ostini a non capire. Sebbene l’andamento dell’inflazione abbia imboccato la china discendente che dovrebbe riportarli entro il limite del 2% scolpito fin nello statuto della banca centrale, il suo vicepresidente Luis de Guindos, ha invitato a non precipitare il rientro dei tassi. Perché, ha avvertito il banchiere portoghese, altrimenti ci sarebbe il rischio di appiccare nuovamente la fiamma all’inflazione.

Intanto, però, il disastro è davanti agli occhi di tutti: dopo il +3,4% messo a segno l’anno prima, nel 2023 l’economia europea si è progressivamente indebolita fino a cadere in stagnazione nell’ultimo trimestre. E la Germania è finita in recessione, con pesanti ripercussioni anche per le imprese del made in Italy.

Christine Lagarde ha invitato a sfruttare il prossimo appuntamento con le urne europee per accelerare sull’unione economica del Vecchio continente. La presidente della Bce, certificata la gelata attuale di Pil e consumi, ha assicurato che i sensori dell’Eurotower stanno intercettando alcuni segnali di ripresa.

Per approfondire leggi anche: Bankitalia smonta il bluff salari-inflazione e dice alle imprese di aumentare gli stipendi; qui invece la sonora bocciatura che i dipendenti della Bce hanno riservato alla presidente Christine Lagarde, ritenendola inadeguata al suo ruolo.

Speriamo che non si stia sbagliando anche questa volta. Indimenticabile infatti il ritornello con cui Madame Bce si ostinava a definire “transitoria” una inflazione poi tanto dirompente da svuotare le tasche alle famiglie italiane alla cassa del supermercato, da far esplodere le le bollette di casa e da mettere a dura prova le imprese.