La ricerca di sicurezza con la conseguente necessità di evitare contatti con banconote e monete ha accelerato l’uso dei mezzi di pagamento elettronici. I numeri testimoniano una crescita tale che ci sarebbero voluti anni per ottenerla. Il mobile vince su tutto. Ormai anche le carte di credito fisiche sembrano un ricordo del passato.
La pandemia ha sicuramente avuto un effetto determinante: è stata uno spartiacque importante per i pagamenti digitali e che ci ha proiettati verso un paese più moderno recuperando tra l’altro terreno verso gli altri Stati europei.
Mentre nel 2020 i pagamenti digitali, nonostante il calo dei consumi di oltre il 13%, hanno raggiunto i 5,2 miliardi di transazioni, passando dal 29% al 33% del valore totale dei pagamenti in Italia, il 2021 ha sfondato il tetto degli oltre 6 miliardi di transazioni. Ed in questo modo l’Italia sembra si sia messa in una posizione di recupero nel divario con gli altri Paesi europei.
Lo dicono i numeri del primo semestre 2021, quando il valore del transato con carta ha raggiunto 145,6 miliardi di euro, registrando una crescita pari a +23,1% rispetto agli stessi sei mesi dell’anno precedente. Se guardiamo al numero di transazioni, la crescita è ancora più sostenuta: nel primo semestre 2021 sono state effettuate 3,2 miliardi di transazioni con carta, segnando una crescita pari a +41% rispetto ai primi sei mesi del 2020, sulla spinta soprattutto del Cashback e del Super Cashback.
Di conseguenza, lo scontrino medio si è ridotto notevolmente, passando da 51,7 euro a 45,7 euro (-11% rispetto al primo semestre 2020). Mentre il secondo semestre dello scorso anno ha più che raddoppiato questi dati. A crescere sono soprattutto le carte prepagate (+31,6%) e di debito (+29,2%), spinte dall’online e dal reddito di cittadinanza, nel primo caso, e dalla ripresa dei consumi e dal Cashback nel secondo.
Le carte di credito, invece, procedono con tassi di crescita inferiori (+5,7%), penalizzate soprattutto dalla ripresa lenta dei viaggi turistici e, soprattutto, aziendali. Certo: il contante resta ancora saldamente al primo posto come mezzo di pagamento, anche se non per tutti settori; ma l’erosione a vantaggio dei pagamenti digitali è inarrestabile.
L’effetto della pandemia è evidente anche sulla tipologia di strumenti di pagamento digitali. Le modalità “senza contatto”, infatti, sono quelle che hanno registrato i tassi di crescita maggiori. Da un lato i pagamenti con carta in modalità contactless crescono del +66% nel primo semestre 2021 rispetto al primo semestre del 2020, raggiungendo quota 52 miliardi di euro e confermandosi la modalità preferita per i pagamenti in negozio.
Nel primo semestre 2021 sono state effettuate 1,36 miliardi di transazioni con carte contactless (+78,7% rispetto al primo semestre 2020), con uno scontrino medio che si assesta a 41€ (-1,4%). Sotto i 25 euro (e in diversi casi ormai anche sotto i 50 euro[1]), infatti, non è necessario inserire il codice PIN ed è quindi possibile evitare del tutto i contatti al momento del pagamento in cassa. Dall’altro lato, il Mobile e Wearable Payment (il pagamento attraverso lo smartwatch) in negozio hanno registrato una crescita del +108%, per un valore del transato pari a 2,7 miliardi di euro nei primi 6 mesi dell’anno, nonostante il Cashback abbia penalizzato questi strumenti.
Lorenzo Palma, 15 gennaio 2022