Metaverso

Ecco come il mondo virtuale può cambiare la nostra vita reale

Metaverso

Ti è mai capitato di fare una passeggiata e vedere una camicia che ti piaceva ma proprio non avevi voglia di entrare, cambiarti e misurarla? Oppure vedere delle scarpe che hai trovato su internet ma non poterle misurare perchè non ci sono nel negozio fisico sotto casa?

Pensate a quei momenti in cui è necessaria la presenza fisica del tuo corpo ma che richieda spostamenti, costi e soprattutto tempo. Il metaverso ci permetterà di risolvere questi problemi, grazie alla creazione di nostri “cloni” digitali, chiamati nel metaverso avatar.

 

Ma cos’è il metaverso?

È uno mondo virtuale in 3D in cui le persone possono svolgere le stesse attività del mondo reale come socializzare, lavorare, fare shopping attraverso un avatar con lo scopo di immergere gli utenti in una realtà virtuale non solo attraverso la vista ma anche al tatto, suono e persino l’olfatto. È sostanzialmente l’evoluzione di internet in cui invece di “guardare” internet solo come telespettatore, potrai viverlo in una esperienza immersiva. Un po’ come giocare su Fifa a calcio e fare una partita in 3D con Ronaldo.

Al momento oltre 350 milioni di persone vivono questo mondo “alternativo”, è chiaro quindi perchè la creazione del proprio avatar sarà necessaria. Ed è da questa nuova esigenza che nasce l’idea di Billy Berlusconi, figlio di Paolo creando la prima “fabbrica di avatar” in Italia. Un nostro alter ego utilizzabile sì nel metaverso ma anche nel mondo reale.

L’idea era, ed è, quella di semplificare e migliorare la vita, reale e virtuale. Le nuove generazioni sono sempre più connesse, un dato che poi è aumentato durante la pandemia facendoci scoprire quante attività possiamo spostare online. E così, grazie alla sua azienda (Igoodi) tutti noi possiamo ricreare la copia perfetta di noi stessi, come?

 

Come si crea il proprio avatar virtuale?

Basta entrare in una grande cabina a forma di uovo, chiamata The Gate. Una volta dentro alla cabina è necessario spogliarsi e indossare una apposita tutina attillata, fornita da Igoodi, e poi posizionarsi al centro del gate, dove 128 fotocamere si attivano contemporaneamente scansionano il nostro corpo affinché possano catturare ogni dato e misura e tramite un processo di algoritmi crea un modello 3D in tutto e per tutto identico a noi. Il colore della pelle, l’altezza, il peso, gli occhi, i capelli. Perfino la postura. Nel giro di 72 ore, al massimo, l’avatar sarà pronto nell’app con un dataset comprensivo di misure del corpo e relativa tabella taglie, wellness index con indicazione percentuale di massa grassa e magra, indicazione della nostra corporatura.

 

Basta entrare in una grande cabina a forma di uovo, chiamata The Gate. Una volta dentro alla cabina è necessario spogliarsi e indossare una apposita tutina attillata, fornita da Igoodi, e poi posizionarsi al centro del gate, dove 128 fotocamere si attivano contemporaneamente scansionano il nostro corpo affinché possano catturare ogni dato e misura e tramite un processo di algoritmi crea un modello 3D in tutto e per tutto identico a noi. Il colore della pelle, l’altezza, il peso, gli occhi, i capelli. Perfino la postura. Nel giro di 72 ore, al massimo, l’avatar sarà pronto nell’app con un dataset comprensivo di misure del corpo e relativa tabella taglie, wellness index con indicazione percentuale di massa grassa e magra, indicazione della nostra corporatura.

Ma cosa te ne fai di un avatar di te stesso ti starai chiedendo probabilmente?
Beh, gli utilizzi sono a dir poco interessanti con vantaggi molto più reali che virtuali.

 

Le applicazioni nel mondo reale del nostro alter ego digitale

Partiamo da quelli più importanti come le applicazioni in campo sanitario.

Le scansioni del corpo, ripetute nel corso di un anno, permettono di osservare i cambiamenti corporei di chi segue ad esempio, su consiglio di nutrizionisti e personal trainer, un regime alimentare particolare o un percorso di allenamento mirato. Interessante è il possibile utilizzo nella riabilitazione di persone anoressiche: “Si è osservato che, quando guardano il proprio avatar in un ambiente virtuale, attivano i neuroni specchio e prendono maggiore coscienza del loro corpo” dichiara Billi Berlusconi.

Oppure la creazione di una cartella sanitaria 2.0 e come strumento di prevenzione e follow-up, in dermatologia per fare la mappatura dei nei, in ortopedia per un’analisi posturale o seguire la crescita di un bambino.

Ipotizzabile anche la capacità dell’Avatar di riprodurre la figura fisica con le sue esatte misure antropometriche integrate nella cartella clinica del paziente, per check up posturali oppure un supporto alla realizzazione di tutori/protesi stampabili in 3D a misura del singolo paziente. L’Avatar potrà anche supportare processi di riabilitazione motoria e tanti altri campi sono in via di sperimentazione.

Ma non solo.

Nel mondo della moda e telesartoria. Invece di andare dal sarto per farci confezionare un vestito su misura, sarà il nostro avatar a prendere le misure, per ordinare una giacca online la facciamo indossare direttamente all’avatar, permettendoci di ridurre le procedure di reso dei prodotti che non ci stanno bene.

Secondo il quotidiano cartaceo più diffuso nel Regno Unito, Metro UK, i “gemelli digitali”, possono ridurre del 70% la restituzione degli abiti nei negozi di alta moda. Il tutto comodamente da casa, portando un doppio risparmio: di tempo ed evitando i costi di spostamento.

 

Vuoi invece organizzare una festa?

Potrai farla virtuale, ospitare amici senza limiti di distanza e se desideri un intrattenimento musicale, puoi assumere un cantante o un DJ. Economicamente i concerti virtuali hanno dimostrato di avere il potenziale per essere più redditizi di quelli fisici, che pagano il prezzo di avere limitazioni come un numero limitato di persone partecipanti a causa della capacità degli spazi o in questo periodo la distanza di sicurezza.

Un esempio di redditività in questo settore è il grande concerto tenutosi su Fortnite a cui hanno partecipato 45 milioni di persone incassando circa 20 milioni di dollari, comprese le vendite di merce. Persone che altrimenti non avrebbero potuto avere accesso a tali esperienze, per motivi geografici o di costo o di salute.

Non solo intrattenimento e salute ma anche tanto business che può interessare non solo il singolo utente e consumatore, ma anche imprese e banche. L’avatar potrà essere utilizzaco come assistente virtuale. Grazie all’intelligenza artificiale è in grado di conversare con i clienti, semplificando procedure burogratiche oppure gestendo gli sportelli bancari fornendo assistenza al cliente in materia di servizi finanziari più semplici e permettendo ai bancari e consulenti finanziari di potersi focalizzare in pratiche più complesse ed in cui è necessaria l’empatia e il rapporto umano con il cliente.

Pensateci, il metaverso sta diventando sempre più simile al mondo reale, e se un giorno questo nostro “gemello” potrà trovarsi un suo lavoro nel suo mondo e noi continuare il nostro nel mondo reale?

Insomma, le opportunità sono tante, per tutti, non solo per le grandi aziende. Da qui alla necessità di una formale identità digitale sarà naturale e necessaria. E tu? Hai mai pensato a cosa faresti se non avessi limiti di spazio e distanze? Dove “manderesti” il tuo corpo?

Deborah Ullasci, 29 aprile 2022