La Ue sogna 300.000 parcheggi sicuri per i Tir, ma è fantascienza

Aree di sosta a prova di rapinatori e ladri; docce e internet per gli autisti…ma oggi solo 7.000 i parking sicuri

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tir sosta unione europea

Si apre sulle aree di parcheggio sicure (e quindi non a rischio rapine, furto delle merci, ma anche incubi notturni per gli autisti) un nuovo capitolo dei libro dei sogni dell’Unione europea sulla mobilità delle merci. L’Europa prevede che debbano essere disponibili 300.000 parcheggi sicuri dove gli autisti di Tir possano trovare anche punti di ristoro, docce, aree attrezzate e persino Internet. Ma oggi di questi parcheggi sicuri ne sono disponibili, parcheggio più parcheggio meno, 7.000. E Bruxelles, come sempre, percorre il fil rouge della sua fiaba sino alle estreme conseguenze, prevedendo quattro modalità di aree di parcheggio sicure, quasi una classifica “sportiva”: a seconda dei livelli di sicurezza commisurati con il valore della merce trasportata ci saranno le aree di parcheggio bronzo, argento, oro e platino.

Ad accendere, molto indirettamente, i riflettori sulle aree di sosta e sulle grandi ambizioni della Ue è stato in queste ore un decreto licenziato nei giorni scorsi  Ministro Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e quello dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin; decreto che consentirà di adeguare, progressivamente, il livello di servizio all’utenza in 463 aree di servizio di cui 423 presenti sulle autostrade in concessione e 40 aree sulla rete autostradale in gestione Anas. Decreto nel quale, a dimostrazione della distonia strutturale esistente fra Roma e Bruxelles, non si fa cenno dei parcheggi per i tir.

Oggi in Europa i parcheggi sicuri sono solo 7.000

Proprio l’Unione europea aveva commissionato nel 2019 una ricerca dalla quale emergeva come mancassero all’appello almeno centomila parcheggi sicuri per i veicoli industriali. Oggi ne sono disponibili circa 300mila, ma solo settemila sono in aree di sosta considerate sicure. E non è necessario uno studio per verificare i rischi ai quali sono esposti autisti e i loro mezzi, parcheggiati in aree di sosta isolate, ai lati delle strade, in parcheggi improvvisati non distanti dai centri logistici, nelle vicinanze di stazioni di servizio sulla rete autostradale, o non lontani dai varchi portuali.

12,5 miliardi di euro in rapine e furti

Così come testimoniano i dati dell’European Shippers’ Council (ESC): nel 2022, il fatturato di rapinatori e ladri di Tir e quindi il conto danni per l’autotrasporto ha raggiunto quota 12,5 miliardi di euro. Alcune regioni dell’Europa orientale, come Romania, Ungheria e Polonia, sono più esposte ai rischi di altre: qui bande criminali organizzate giocano spesso un ruolo chiave e sono presenti infrastrutture di sicurezza più scarse. Ma anche Gran Bretagna, Spagna e Germania registrano numeri crescenti. In Italia, le perdite legate a questi crimini sono state stimate in 2,5 miliardi di euro con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. 

Fortuna, ci sarebbe da dire, che arrivano i nostri, direttamente da Bruxelles. La Commissione ha infatti varato un programma di aumento dei parcheggi sicuri. Queste strutture devono avere una serie di caratteristiche non solo per garantire la sicurezza, ma anche per offrire servizi ai veicoli e agli autisti. Per questi ultimi, devono poter sostituire la cabina nel periodo di riposo settimanale regolare. Tali caratteristiche sono contenute nel Regolamento UE 2022/1012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea numero L170/27 del 28 giugno 2022. E ovviamente è rimasto lettera morta.

Un podio con quattro medaglie per la sicurezza

E ora la Commissione europea dichiara di aver nuovi standard e procedure per sostenere lo sviluppo di una rete di aree di parcheggio sicure in tutta l’UE. “L’iniziativa – affermano gli Eurocrati – ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di riposo degli autisti e a proteggerli dalla violenza e dalla criminalità del carico. E i nuovi standard europei classificano le aree di parcheggio secondo quattro livelli di sicurezza: bronzo, argento, oro e platino.

Questo permetterà agli operatori di scegliere il livello di sicurezza di cui hanno bisogno in base al valore delle merci che trasportano. Come dire, se vuoi farti rapinar, è una scelta tua.

“Forse sottovalutando – sottolinea Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – che la sicurezza delle aree di sosta inciderebbe positivamente e non poco sulla condizione professionale
dei conducenti, soprattutto quelli impegnati sulle lunghe distanze; le attuali criticità rappresentano un ulteriore elemento ostativo per coloro che intendono avvicinarsi a tale professione”.
Ma di questo la Ue non si occupa. Più importante occuparsi dello standard di sicurezza definito dalla sicurezza del perimetro, area di parcheggio, punti di entrata/uscita e procedure del personale. Per esempio, un’area di parcheggio certificata “bronzo” può rendere sicuro un’area grazie alla videosorveglianza di alcuni spazi, mentre un’area di parcheggio “platino” è monitorata dal personale sul posto in ogni momento, utilizzando misure di sicurezza aggiuntive, come la tecnologia di riconoscimento delle targhe nei punti di entrata ed uscita.

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Obbligatorie docce e connessione Internet indipendentemente dal livello di sicurezza; la Ue sostiene che un’area di parcheggio sicura deve anche garantire che gli autisti abbiano accesso a tutti i servizi necessari, come docce, servizi igienici, strutture per acquistare cibo e bevande, e connessione internet.

La Commissione si è impegnata a finanziare lo sviluppo di aree di parcheggio sicure attraverso il meccanismo per collegare l’Europa per i trasporti – MCE (Connecting Europe Facility for transport – CEF). L’MCE o CEF sostiene la politica europea delle infrastrutture di trasporto aiutando a realizzare progetti chiave in tutta Europa.

E neanche a dirlo, sostiene che questa disponibilità virtuale di parcheggi è uno strumento fondamentale dell’European Green Deal  per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione per il 2030 e il 2050. Sostiene lo sviluppo di reti transeuropee performanti, sostenibili e interconnesse in modo efficiente nei settori dei trasporti, dell’energia e dei servizi digitali.

25,8 miliardi per le infrastrutture di trasporto

Le aree di parcheggio – sottolinea la Ue – sono tra le infrastrutture essenziali e, per questo, tra il 2014 e il 2019 sono state selezionate 65 aree di parcheggio per il sostegno, sia per l’ammodernamento delle aree di parcheggio esistenti che per la costruzione di nuove. La dotazione finanziaria per il periodo 2021-2027 è fissata complessivamente a 25,81 miliardi di euro per sostenere progetti di infrastrutture di trasporto in tutta l’UE.

A titolo di esempio di un autoporto al servizio del porto di Genova, quotidianamente assediato dai Tir in attesa di poter sbarcare o imbarcare il loro carico o il loro container, si parla da oltre trent’anni. Ovviamente senza alcun risultato platino e neppure bronzo.

 

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