Linate, aeroporto. Sto attraversando il tunnel che porta al finger (il collegamento diretto tra aereo e scalo aeroportuale). Squilla il telefono. E’ Giuseppe, mi dice :”scrivi tu un pezzo per parlare dell’acquisto di Ita da parte di Lufthansa?”. Rispondo distrattamente di sì, salgo in aereo, mi metto al mio posto e, preso il computer comincio a scrivere quest’articolo. Sono nel finger di Linate, ma mi sento come se fossi a Francoforte, a Berlino, a Colonia.
L’Italia non ha più una sua compagnia di “bandiera”. Il vessillo tricolore è stato ammainato definitivamente questa mattina, nel momento in cui Lufthansa è diventato il principale azionista di Ita-Airways. Di fatto ora la nostra compagnia aerea batterà bandiera tedesca.
Lufthansa è entrata nel capitale di Ita, acquistandone il 40% e, da massimo azionista prevede già di apportare una serie novità che avranno impatti anche sulla clientela, a cominciare dall’entrata di Ita nell’ alleanza commerciale Star Alliance.
Una storia infinita, di efficienza operativa e disastrosa gestione finanziaria. Viaggio in aereo con sistematicità da oltre vent’anni e devo ammettere che Alitalia prima ed Ita poi hanno rappresentato un punto di riferimento fisso per i miei viaggi. Sempre affidabili nei cieli d’Italia e non solo, i nostri vettori hanno sempre trasmesso ai loro viaggiatori quel senso di sicurezza che, per chi viaggia in aereo, rappresenta un elemento importante. Ma la sicurezza “operativa” non ha mai fatto il paio con quella finanziaria che definire disastrosa è quasi un atto bonario. Conti sempre in rosso, tentativi di salvataggio a ripetizione, soldi spesi in maniera maldestra hanno portato la compagnia, soprattutto nella gestione Alitalia, sull’orlo del fallimento in più di un’ occasione.
Le due compagnie sottoscriveranno accordi di code sharing, accordi estesi anche alle altre compagnia. Questi accordi garantiranno dei benefici ai passeggeri. Ita potrà vendere biglietti anche per i voli di Lufthansa, e viceversa. Gli accordi di code sharing saranno estesi alle altre compagnie proprietà di Lufthansa.
Biglietti del treno in aereo e quelli dell’aereo in treno. Ita ha raggiunto un accordo commerciale anche con Trenitalia. Entrambe potranno vendere i biglietti dell’altro.
Cosa accade a clienti e dipendenti? Per i viaggiatori la continuità è più che assicurata mentre dal punto vista dei dipendenti, qualche pensiero la compagnia appena formatasi, potrebbe farlo. Sta di fatto, però e per fortuna, che il Iano di 1200 assunzioni previsto per il 2023 non sembra essere stato messo in discussione. Una parte importante di questi dovrebbero arrivare dal gruppo Alitalia, dai lavoratori restati a casa dopo la chiusura della compagnia ed ancora in età utile per il rientro.
Il futuro? La presenza di una compagnia tedesca fa ipotizzare che si possa essere, meno altalenanti dal punto di vista finanziario anche se, bisogna dirlo, ITA stava già crescendo bene. Vedremo, sta di fatto, però che dopo anni si chiude uno dei capitoli più brutti della storia industriale italiana degli ultimi anni. Chiude una storia che ha lasciato sulle piste aeroportuali (a terra) tante polemiche, miliardi dei contribuenti ed un numero importantissimo di licenziamenti, di prepensionamenti e di polemiche politiche.
Sarà finita per davvero?
Difficile dirlo, anche se ce lo auguriamo davvero.
24 Maggio 2023 Leopoldo Gasbarro