Due commissari al timone dell’Autorità di sistema portuale, un vicepresidente facente funzioni al vertice della Regione Liguria. L’unico zattera di salvataggio in un mare a dir poco tempestoso, è rimasto a Genova il Sindaco, Marco Bucci. E come sua abitudine consolidata non si è certo tirato indietro, anche difronte alle pinne di molti squali che nuotano in cerchi sempre più stretti attorno alla sua zattera.
Alla vigilia della visita a Genova del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il Sindaco ha lanciato un nuovo guanto di sfida, portando in approvazione alla Giunta comunale la delibera “Visione 2030″.
La visione di una città di mare, con il mare e per il mare che Marco Bucci ha presentato alla Fiera Internazionale Mipim di Cannes intervenendo a gamba tesa sul Piano regolatore del porto, sfruttando a fondo quanto previsto dalla legge in tema di pareri al PRP. Non l’ha certo fatto in contrapposizione con l’Autorità portuale bis-commissariata, ma con l’evidente convinzione che un amministratore pubblico debba decidere, fare e governare i processi.
In un plastico e su una mappa del territorio genovese spiccano 106 interventi non di una città che verrà ma di una città che sta già diventando a partire dal Waterfront di levante, progettato da Renzo Piano nelle aree che per decenni hanno ospitato i quartieri espositivi della Fiera del mare e del Salone Nautico e che stanno diventando a tappe forzate un polo attrattivo di una nuova Genova arricchita di canali che collegano il porticciolo Duca degli Abruzzi, noto per uno dei più prestigiosi Yachting Club italiani, con il Porto Antico, e con una vocazione spiccata per la nautica da diporto.
Nel mega affresco di Bucci trova posto un tunnel subportuale che consentirà di bypassare e ripensare la sopraelevata che dagli anni 60 fornisce il maggiore asse di scorrimento fra levante e ponente ma che è anche elemento di separazione fra il Centro Storico e il suo porto.
Ma non è solo un viaggio nel futuro della città. Bucci non abbassa la guardia nel momento in cui quella reputazione internazionale che la città e il porto sembravano aver riconquistato e rilancia proprio sullo scalo marittimo ribadendo direttamente e indirettamente che le scelte vanno fatte e subito.
Procedendo verso Sampierdarena, in area portuale il Comune conferma Ponte Somalia, nonostante la bocciatura al Tar, come il luogo idoneo per lo spostamento dei Depositi chimici. Confermati tutti i riempimenti nel porto di Sampierdarena (anche come a Calata Concenter, oggetto dell’inchiesta giudiziaria) l’ipotesi del nuovo terminal traghetti al traverso dei Ponti Ronco e Canepa e l’avanzamento del compendio Bettolo-Rinfuse-Spinelli verso il mare, con la rettifica della banchina per farne un grande polo container.
Molte aree ex-Ilva viaggiano verso una conversione a funzioni logistiche. Nel bacino di Multedo il Comune si pensa a un ridimensionamento del Porto Petroli per fare spazio ad attività cantieristiche.
E a Prà-Voltri è l’allargamento della penisola artificiale del terminal container di Pra’ .