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Mari inquieti: rotte e conflitti, l’incognita dei traffici

A Genova l’assemblea pubblica di Assagenti (Associazione Agenti e Mediatori Marittimi). Modera Nicola Porro

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In diretta live dal Palazzo della Borsa Valori di Genova, l’assemblea pubblica di Assagenti (Associazione Agenti e Mediatori Marittimi). Il convegno viene aperto da Paolo Pessina, presidente di Assagenti, e partecipa il ministro per il Mare, Nello Musumeci. Al tavolo dei relatori anche l’ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare e l’Ammiraglio Ispettore, e. Sergio Liardo, Vice Comandante Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. Nel dibattito si confrontano inoltre i presidenti delle due Associazioni armatoriali, Mario Zanetti per Confitarma e Stefano Messina per Assarmatori. Presenti anche il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi e il presidente di Federagenti, Alessandro Santi.

Il dibattito parte da una domanda: ma davvero il rischio chiusura di una delle otto strozzature del traffico marittimo mondiale è un problema esclusivo di armatori, porti e operatori logistici? La risposta ancorché choccante è NO. Se in contemporanea eventi bellici o tensioni geo-politiche dovessero produrre il blocco di due o più “choke point”, quelli che un tempo si chiamavano stretti, attraverso i quali transita circa l’80% dell’interscambio mondiale, l’effetto per il pianeta non sarebbe molto differente da quello di un conflitto nucleare. Ed è proprio in occasione dell’assemblea, live sul sito Nicolaporro.it, che verranno presentati in anteprima i dati di uno studio condotto dal Centro Giuseppe Bono, rappresentato dal vice presidente Sergio Biraghi, sugli effetti indotti di blocchi dei passaggi strategici dell’interscambio mondiale, per l’appunto i choke point.