Piazza Affari cancella la crisi Lehman. E adesso?

Il valore delle società quotate sale del 20% a 574 miliardi. Bene anche gli scambi sui Btp

5.7k 2
borsa lehman brothers

Piazza Affari si lascia alle spalle le conseguenze della catastrofe Lehman Brothers che nel 2008 ha mandato in briciole l’economia occidentale. Sono stati necessari 15 anni, ma alla fine del nel 2023 la capitalizzazione della Borsa di Milano è tornata sopra ai livelli della grande crisi finanziaria.

A fare i conti è la Consob nel suo ultimo Bollettino statistico. Nel 2023 la capitalizzazione di Piazza Affari ha fatto un balzo del 20,5%, raggiungendo un valore complessivo di 574 miliardi, contro i 476 miliardi di dicembre 2022. Un colpo di reni grazie a quale il rapporto tra la capitalizzazione e il Pil è lievitato al 28%, quattro punti in più rispetto a un anno prima (24%).

Includendo Euronext Growth Milan, la piattaforma multilaterale di negoziazione costituita come mercato non regolamentato per le piccole e medie imprese, nonché il sistema multilaterale di negoziazione Vorvel, la capitalizzazione complessiva a fine 2023 è di 586 miliardi di euro, pari al 28,6% in relazione al Pil. Un buon dato ma comunque distante dai valori degli altri componenti del G7.

In ogni caso, Piazza Affari viaggia anche oggi sopra quota 31mila punti: non accadeva dal 2007. Senza contare che l’indice non considera i dividendi staccati in questi anni (più o meno il 3-4% annuo di remunerazione), perché non è calcolato con il sistema total return in vigore invece per esempio per il tedesco Dax.

Come andrà quindi quest’anno a chi investe in Borsa? Ancora più difficile fare previsioni visto:

Questa approfondita analisi di Schroders offre tuttavia una interessante retrospettiva di lungo periodo, quindi affidabile, su che cosa è accaduto dal 1928 ad oggi quando la Fed ha tagliato i tassi di interesse. Con quanto hanno reso azioni, obbligazioni e liquidità.

Tornando al bollettino l’Authority che presiede al buon funzionamento della Borsa sottolinea un altro fatto positivo del 2023: pare diminuire quella disaffezione tutta italiana per il listino: considerando le nove nuove matricole e i sei abbandoni (in gergo tecnico delisting), Piazza Affari ha guadagnato tre società quotate sul listino principale che giunge così da 209 a 212 “iscritte”.

Si espande poi il segmento dedicato alle pmi, con 13 nuovi ingressi nel 2023, che portano il totale a 198 società. Se poi consideriamo anche Vorvel – appunto la piattaforma multilaterale di negoziazione creata da Fineco, Akros-Banco Bpm, Banca Sella, Iccrea e 19 banche popolari tramite la società consortile Luigi Luzzatti – il numero totale delle società negoziate sale a 428 dalle 412 di fine 2022.

Quanto agli scambi è rimasto stabile a 730 miliardi di euro il controvalore sulle azioni “made in Italy” e lo stesso vale per le obbligazioni societarie. Ha compiuto invece un balzo del 25% il volume delle negoziazioni sui Bot, sui Btp e sugli altri Titoli di Stato.

Nel dettaglio il controvalore dei bond governativi passati di mano sulle piattaforme italiane è salito nel 2023 a 4.500 miliardi dai 3.600 miliardi fatti segnare dodici mesi prima. Un dato incoraggiante anche per il piano con cui il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sta cercando di mettere nelle mani delle famiglie italiane e quindi di investitori per definizione “cassettisti”, il più possibile delle nuove emissioni del Tesoro.

Per approfondire leggi anche: Gli italiani si riempiono le tasche di Titoli di Stato. E il Tesoro lancia la terza emissione del Btp Valore. Qui invece come banche hanno iniziato ad ad aumentare la remunerazione sul conto corrente.

Così da essere più forte con le agenzie di rating anche in vista di un eventuale attacco speculativo dall’estero nel caso, come già  chiedono i falchi del rigore guidati da Valdis Dombrovskis, il nuovo patto di Stabilità si traduca in una procedura di infrazione all’Italia per il debito eccessivo previsto nella Legge di Bilancio.

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version