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Porto di Amburgo in vendita: anche i francesi ne comprano una fetta

Al gruppo CMA CGM un terminal per portacontainer giganti. Ok anche all’ingresso di MSC in HHLA

© SergiyN tramite Canva.com

Per anni è stato un vero e proprio “santuario” del mondo marittimo tedesco, erede della tradizione anseatica, città libera e di commerci: nei decenni successivi il secondo conflitto mondiale, al processo di ricostruzione di un porto di fatto distrutto dai bombardamenti, aveva fatto seguito un controllo pressochè totale di banchine e terminal da parte del Senato cittadino, attraverso la società HHLA. Ora a oltre 7 mesi dalla proposta di acquisto della quota del 49% della stessa HHLA da parte del colosso MSC di Gianluigi Aponte e con il via libera del Senato cittadino nonostante una vera e propria “guerra parlamentare”.

Ora, aperta la breccia più dolorosa, il porto di Amburgo sembra aver imboccato con decisione la strada di una liquidazione dei suoi asset e forse di parte della sua storia di città libera e parte della Lega Anseatica.

Secondo quanto anticipato da Alphaliner, il vettore marittimo francese CMA CGM e l’operatore di terminal tedesco e il gruppo logistico Eurogate (che attraverso la recentemente acquisita Eurokai controlla anche Contship Italia) hanno deciso di unire le forze per sviluppare un nuovo terminal container nel porto di Amburgo.

Altri due milioni di teu da sommare ai 7,7 attuali

Il terminal è quello di Westerweiterung nel porto di Amburgo, dove – secondo il progetto presentato in questi giorni – verrebbero creati due nuove banchine in grado di ospitare le più grandi porta container del mondo, con una lunghezza di 450 m e 600 m e una potenzialità di movimentazione di 2 milioni di teu di nuova capacità di movimentazione. 2 milioni di teu che si aggiungerebbero al bottino di 7,7 milioni di container che rappresenta il traffico attuale di Amburgo. A titolo di paragone tutti i porti italiani raggiungono a malapena gli 11 milioni di te, contro i 10 verso i quali si avvia il porto tedesco.

Come detto, l’ingresso della compagnia francese Cma-Cgm, numero tre nella classifica mondiale dei container operator, segna un ulteriore passo verso una privatizzazione internazionale del porto tedesco per antonomasia. Prima del gruppo francese guidato dalla famiglia libanese Saade si sono insediati nel porto di Amburgo la compagnia cinese Cosco, il gruppo italiano Grimaldi (fra i primi a sbarcare nel porto sulla SChelda) e, ultima in ordine di tempo, la MSC.

Il faticoso ingresso di MSC in HHLA

Il caso di MSC il cui ingresso è stato contrastato e combattuto per oltre 8 mesi da una minoranza agguerrita del Senato cittadino, dal Partito dei Verdi, dagli ambientalisti e dal sindacato nonchè dall’opinione pubblica è emblematico del valore anche simbolico del porto tedesco. Solo di recente sembrano essere cadute le ultime barriere che si opponevano al controverso piano di MSC Mediterranean Shipping Company per l’acquisizione di circa la metà dell’operatore portuale di Amburgo Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA) ha superato un altro ostacolo.

Secondo il piano presentato nel settembre 2023, MSC acquisisce il 49% di HHLA generando un nuovo rapporto di lavoro con la città di Amburgo chiamata a ridurre del 70% la sua partecipazione, dopo che MSC aveva già acquisito più del 20% delle azioni attraverso acquisti sul mercato e un’offerta pubblica di acquisto.

La scorsa settimana i critici avevano sperato di far deragliare il processo di approvazione spingendo per un’audizione pubblica sulla questione.