Porto di Beirut a Cma-Cgm per un patto fra Macron e Hezbollah?

Inchieste denuncia di shippinwatch e di due giornalisti de Le Figaro. Il business della ricostruzione ma specialmente della gestione di uno scalo strategico

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Non c’è solo la crisi di governo che lo sta costringendo ad avocare a sé anche poteri che non potrebbe detenere. Per Emanuel Macron cova sotto la cenere un caso internazionale dalle conseguenze potenzialmente dirompenti, denunciato dal periodico danese Shippingwatch che trae le mosse da un articolo del 2022 redatto dal giornalista francese di ‘Le Figaro’, Georges Malbrunot. In grande sintesi l’affidamento al gruppo francese CMA-CGM guidato dal Ceo, Rodolphe Saadé, figlio del defunto storico banchiere franco-libanese Jacques Saadè, della commessa per la ricostruzione del porto di Beirut, sarebbe frutto di un’intesa, garantita direttamente dall’Eliseo, già quattro anni orsono, con il ministro dei Trasporti libanese, Ali Hamieh, e attraverso lui con i vertici di Hezbollah e le sue milizie.

Secondo il giornalista francese l’accordo sul terminal container sarebbe stato raggiunto dopo che Rodolphe Saadé si era offerto fra l’altro di “prestare” il suo aereo privato al ministro dei Trasporti libanese, Ali Hamieh per raggiungere Marsiglia e siglare patti definitivi.

Già nel  libro del 2022 Le déclassement français, i giornalisti Georges Malbrunot e Christian Chesnot parlavano dell’offensiva diplomatico-affaristica francese in Libano guidata in persona da Emmanuel Macron; offensiva culminata in una visita in Libano del presidente francese, accompagnato da Rodolphe Saadè.

E – secondo quanto confermato ora da Shippinwatch –  la commessa per la ricostruzione del porto sarebbe stata parte integrante di un’intesa a largo raggio inclusiva di possibili connivenze in tema di approvvigionamento di armi per le milizie filoiraniane.

Sulla base delle informazioni contenute nel libro, Saadè era ospite sull’aereo di Macron durante la visita in Libano nell’estate del 2020, nel corso della quale fu finalizzata la concessione a Cma Cgm della commessa per la ricostruzione del terminal container danneggiato poche settimane prima.

In un post su LinkedIn del 17 febbraio 22, Tanya Saadé Zeenny, sorella di Rodolphe Saadé e executive officer di Cma Cgm, aveva scritto che la compagnia avrebbe assunto la gestione del terminal a marzo dello stesso anno. E con un comunicato stampa, Cma Cgm aveva annunciato lo stesso giorno l’accordo per la gestione del terminal container di Beirut, affermando che avrebbe investito 33 milioni di dollari nella modernizzazione dell’infrastruttura, di cui 19 milioni di dollari nei primi due anni.

L’appoggio del presidente francese (al culmine di una lunga storia di intrecci fra l’Eliseo e la famiglia Saadè) sarebbe risultato per Cma Cgm determinante per vincere la concorrenza di un consorzio, Bctc, formato da un operatore portuale britannico con il supporto finanziario di Marwan Kheireddine, presidente della Al-Mawarid Bank (AM Bank), con la possibile partecipazione di altre compagnie fra cui Msc.

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