Bill Gates: ricco e filantropo

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Qualche tempo fa mi è capitato di leggere un articolo nel quale si parlava del fenomeno della concentrazione della ricchezza mondiale. Il documento a cui si faceva riferimento era un rapporto presentato da Oxfam International, una organizzazione non-governativa molto attiva nella lotta alla povertà ed alle diseguaglianze, alla vigilia del World Economic Forum di Davos nel 2019.

Secondo il rapporto, alla fine del 2018, nelle mani di sole 26 persone si concentrava una ricchezza paragonabile a quella detenuta da 3,8 miliardi (avete letto bene) di individui, quelli più poveri. E’ come dire che gli abitanti di una piccola palazzina abbiano la stessa ricchezza di metà degli abitanti dell’intero pianeta Terra.
Ma la cosa più interessante è che nel 2017 la stessa ricchezza era detenuta nelle mani di 46 persone, mentre nel 2016 il numero era di 61.

In Italia, sia pur con proporzioni diverse, il fenomeno è altrettanto evidente.
Il 20% degli Italiani più ricchi possiede ben il 72% dell’intera ricchezza nazionale.
Il successivo 20% si aggiudica un ulteriore 15,6%, lasciando al 60% della popolazione restante le briciole, vale a dire il 12,4%.

Lascio a ciascuno le proprie considerazioni in merito al fenomeno in questione ed alle sue implicazioni etiche e sociologiche.

Cio’ che mi colpisce, invece, è come l’uomo che capeggia questa classifica di pochi eletti abbia fatto un gesto straordinario nell’interesse dell’umanità intera. E’ di ieri la notizia che Bill Gates ha devoluto, tramite la BMGF (la Fondazione che porta il nome suo e di sua moglie Melinda) una cifra di 125 milioni di dollari per la realizzazione di laboratori ed infrastrutture destinate alla ricerca di un vaccino contro il Covid-19.

Alcuni anni prima, nel marzo del 2015, aveva profetizzato in un TED Talk ciò che oggi stiamo vivendo, sottolineando come nel mondo si stessero spendendo cifre colossali per la deterrenza nucleare ma poco o nulla nella prevenzione di pandemie che avrebbero potuto uccidere un numero elevatissimo di persone e provocare danni incalcolabili in termini economici.

Gates ha spiegato cosi, in un editoriale sul Washington Post, il suo gesto: “La mia Fondazione può muoversi più rapidamente degli stessi governi e la mia idea è quella di fornire strutture e materiali ai migliori sette gruppi di ricerca al mondo per trovare un vaccino. Poi selezioneremo ulteriormente quelle equipe di ricercatori che hanno dimostrato di saper fare più passi in avanti, fino a sceglierne due o tre al massimo. Tutti devono fare la loro parte e noi non possiamo tirarci indietro. Per me e per altri ricchi filantropi questo progetto potrebbe farci dilapidare un paio di miliardi di dollari, ma è economicamente vantaggioso perché possiamo guadagnare tempo, anche qualche mese, ed ogni mese conta tantissimo. La perdita sarebbe marginale di fronte ad una economia globale che rischia di perdere trilioni di dollari”.

Forse è questo modo di ragionare e di affrontare rapidamente i problemi che ha permesso a quest’uomo di diventare l’uomo più ricco del mondo ?

La sua rapidità di azione potrebbe risolvere due problemi in un sol colpo: sconfiggere il virus e salvare le economie del mondo intero.
Dovrebbero riflettere su questo coloro che, in queste ore, stanno facendo una diatriba sulla questione MES o Eurobond, dimenticandosi che nel frattempo l’economia del Vecchio Continente sta andando a rotoli.

Forse dovrebbero ricordare quanto diceva Charles Darwin: “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”.

E cambiare, signora Merkel, significa anche cambiare idea se le circostanze lo richiedono!

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