Donare. È 6 volte meglio che ricevere

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C’è una frase tratta dal discorso finale agli anziani di Efeso, pronunciata da Paolo di Tarso (San Paolo) che ricorda quando li aveva sollecitati a essere liberi dall’avidità e a mostrare come dovessero pascere il gregge di Dio. Ecco le sue parole: “Vi ho mostrato ogni cosa: quanta fatica debba essere spesa per il sostegno dei deboli e come siano da ricordare le parole di nostro Signore Gesù, che ha detto: chi dà è più benedetto di chi riceve.  

Ora, queste parole di Gesù non sono contenute nelle Scritture. Esse facevano parte della tradizione orale tramandata da coloro che erano stati con Lui durante il suo ministero terreno. Ciò non toglie che esse siano illuminanti. “Per la nostra natura decaduta, siamo tutti acquirenti, non donatori. Ma per grazia santificante di Dio, Egli vuole che tutti noi diventiamo donatori. Come noi, non solo gli altri saranno benedetti, ma anche noi!”

Bene, per dare sostanza e attualità a questa premessa, vi propongo una storia delicata e ricca di profumo natalizio, forse autobiografica, che ci viene da una psicologa americana dal nome di Jennifer Y. Barney.


PICCOLA STORIA INSEGNA

Sapevo che non avrei dovuto essere così eccitata. Ero troppo “grande” per quello. A undici anni, la figlia maggiore di mia madre, dovevo mantenere la calma. Dopotutto ero alle scuole medie. Ma ogni volta che ne avevo la possibilità, quando ero sola, controllavo ogni regalo sotto l’albero. Leggevo le etichette e palpavo ogni pacchetto per indovinarne il contenuto. Avevo esaminato ogni regalo così tante volte da poter dire quale regalo andava a quale persona senza nemmeno guardare. 

Era stato un anno difficile per la mia famiglia. Ogni volta che mia madre passava vicina all’albero e ai regali sparsi, sospirava e ci avvertiva: “Non ci sarà granchè per Natale quest’anno. Cercate di non essere delusi.” Il Natale era tradizionalmente un periodo in cui i miei genitori ci viziavano. Negli anni passati, i regali si accumulavano e fuoriuscivano da sotto l’albero, occupando parte del soggiorno. 

Avevo sentito la frase “dare è meglio che ricevere”, ma pensavo che chiunque la avesse detta doveva essere fuori di testa. Ricevere regali era il punto centrale! Era il motivo per cui non riuscivo a dormire la vigilia di Natale.

La mattina di Natale abbiamo aspettato con impazienza nel corridoio finché papà non ci ha detto che era tutto pronto. Ci siamo precipitati in soggiorno e poi abbiamo fatto deboli tentativi di aspettare pazientemente il nostro momento guardando gli altri membri della famiglia mentre aprivano i regali.

Finalmente è venuto il mio turno: il regalo era uno solo, non tre o quattro come in passato. L’ho liberato dalla carta: era una piccola bambola molto carina. A quel punto però la mamma mi ha detto: “Eccone un altro per te”, porgendomi un secondo pacco. Lo guardai confusa. Dopo aver passato così tanto tempo a esaminare i regali prima di Natale, l’ho riconosciuto immediatamente. Ma non era un regalo per me. Era per mia madre. Gli era stata applicata una nuova etichetta, con il mio nome scritto con la grafia di mia madre.

“Mamma, non posso …” Fui fermata dallo sguardo impaziente e gioioso di mia madre, uno sguardo che non riuscivo a capire veramente. “Vediamo cos’è, tesoro. Sbrigati ad aprirlo.”  Era un asciugacapelli. Anche se questo può sembrare solo un semplice regalo, per me era molto di più.

Essendo una ragazzina di undici anni, sono rimasta sbalordita. Nel mio mondo in cui il ricevere superava di anni luce il dare, l’atto di altruismo di mia madre era quasi incomprensibile. Era stato un atto straordinario. Le lacrime mi riempirono gli occhi e pensai incredula a quanto mia madre dovesse amarmi per rinunciare al suo dono di Natale in modo da avere qualche regalo in più da poter fare a me.

Ho sempre ricordato con affetto quel Natale. Ha avuto un grande impatto su di me. Da adulta, con bambini nella mia vita che adoro, ora posso capire il senso dell’azione di mia madre. Vedo come lei non “rinunciava al suo Natale” come avevo pensato, ma trovava una gioia ancora più grande in quel suo Natale perché dare è veramente meglio che ricevere. Il semplice gesto di mia madre aveva significato un mondo per me.

 

PERCHÉ DARE È MEGLIO CHE RICEVERE? ECCO SEI OTTIMI MOTIVI.

Le mie riflessioni a questo punto si concentrano sui motivi per cui dare è più importante che ricevere. Ne cito alcuni che possono accendere o riaccendere il desiderio di dare e mi faccio aiutare da personaggi che hanno pronunciato frasi celebri.

  1. DARE NON BASTA MAI.

“Non posso fare tutto il bene di cui il mondo ha bisogno, ma il mondo ha bisogno di tutto il bene che posso fare.” (Jana Stanfield) 

“Non hai vissuto oggi finché non hai fatto qualcosa per qualcuno che non potrà mai ripagarti.” (John Bunyan) 

  1. DARE È SENZA CONTROPARTITA.  

“Nessuno è mai diventato povero dando.” (Anne Frank)

“Le persone veramente generose sono quelle che danno in silenzio senza speranza di lode e di ricompensa.” (Carol R. Brink)

“Pensa di dare non come un dovere ma come un privilegio.”  (John D. Rockefeller)

  1. DARE AIUTA GLI ALTRI.

“Nessuno che alleggerisce i fardelli di un altro è inutile in questo mondo.” (Charles Dickens)

“Quando non vedi la luce, sii la luce, condividi la luce.”  (Margo Vader)

“Non siamo nati solo per noi stessi.” (Cicerone)

  1. DARE SENZA POSSEDERE.

“Talvolta chi dà di più è quello con meno da risparmiare.” (Mike Mc Intyre)

“Non è quanto diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”  (Madre Teresa)

  1. DARE COLTIVA L’AUTOSTIMA. 

“Ieri cercavo la felicità per me stesso ed ero infelice, oggi la cerco per gli altri e sono l’uomo più felice della terra.”  (A.Naskar)

“Il modo migliore di trovare te stesso è perderti al servizio degli altri.”  (Mahatma Gandhi)

  1. DARE TI RENDE FELICE. 

“La gioia nasce nel servizio, la miseria nell’egoismo.” (A.Naskar)

“Quando diamo allegramente e accettiamo con gratitudine, siamo tutti benedetti.”  (Maya Angelou)

“I più felici sono coloro che fanno di più per gli altri.” (Booker T. Washington)

Adesso vi lascio, non senza formularvi i miei migliori auguri per il prossimo Natale. 

Uso le dolci parole di Ada V. Hendricks, scrittrice americana:

“Possa tu avere la gioia del Natale che è la speranza; lo spirito del Natale che è la pace; il cuore del Natale che è l’amore.”

Edoardo Lombardi, 19 dicembre 2021

 

 

 

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