Relazione

La fiducia. La leva su cui costruire e muovere il Mondo.

Rassegna stampa del 7 maggio 2021

C’è una interessante storia, attribuita alla vita di Socrate, che potrebbe aiutarci a risolvere un serio problema che ci accompagna negli ultimi tempi, quello noto come “le notizie false” (fake news) ed il corrispondente calo generalizzato della fiducia.

 

PICCOLA STORIA INSEGNA 

Nell’antica Grecia, Socrate (il famoso filosofo) fu visitato da un conoscente. Desideroso di condividere qualche succoso pettegolezzo, l’uomo chiese a Socrate se volesse conoscere la storia che aveva appena sentito su un loro conoscente comune.

Socrate rispose che prima che l’uomo parlasse, doveva superare il test del “Triplo Filtro”.

Il primo filtro, egli spiegò, è se ciò che vuoi dirmi è VERO: “Ti sei assolutamente accertato che quello che stai per dire sia vero?” L’uomo scosse la testa. “no, in realtà, ne ho appena sentito parlare e…”

Socrate lo interruppe. “Non sai per certo che sia vero, allora”. 

Poi Socrate aggiunse: “Ma quello che vuoi dire è qualcosa di BUONO o gentile?” Di nuovo l’uomo scosse la testa. “No! In realtà proprio il contrario. Vedi…”

Socrate alzò la mano per impedire all’uomo di continuare. “Quindi non sei sicuro che quello che vuoi dire sia vero e sia buono o gentile.  Tuttavia rimane ancora un filtro, quindi potresti ancora potermelo dire. Ciò che sai sarebbe UTILE o necessario per me?” Un po’ sconfitto l’uomo rispose: “No, non proprio”.

“Bene, allora”, disse Socrate, voltandosi sui tacchi. 

“Se ciò che vuoi dirmi non è vero, né buono, né utile, per favore, non dirmi nulla. Se il contenuto del discorso supera questi filtri, parla. In caso contrario, tienilo per te.”

 

LEZIONI DA IMPARARE

La maggior parte dei “consumatori di notizie” vede oggi le “notizie false” come un grosso problema. I dati dei sondaggi mostrano una estesa preoccupazione su quali fonti di notizie si possa fare affidamento da parte del pubblico.

Le recenti elezioni negli Stati Uniti e altrove hanno messo in luce la produzione di storie false, spesso diffuse con l’intento di influenzare le convinzioni politiche o la visione del mondo dei lettori.  

Secondo i risultati di uno studio Digital Media Trends di Deloitte, tre quarti circa degli americani, consumatori di notizie attuali, concordano. Questa ricerca vede in particolare il 44% dei “consumatori di notizie” affermare di essere fortemente d’accordo con questo sentimento, mentre solo il 9% invece sostiene di essere fortemente in disaccordo.

Le notizie false possono provenire da innumerevoli fonti e sono condivise da diverse piattaforme. Uno dei loro tratti distintivi è che il contenuto sembra generato da affidabili agenzie di stampa. 

Altre forme di disinformazione, come rapporti distorti e citazioni selettive delle fonti, si aggiungono alla confusione, rendendo sempre più difficile determinare cosa sia vero.

Sebbene le notizie false non siano una nuova minaccia ed esistano su una varietà di media, tra cui stampa, TV, radio e media online, gran parte delle notizie false sembra coinvolgere piattaforme di social media. 

Esse vengono spesso diffuse attraverso questi siti, nonostante alcuni sforzi per identificarle e rimuoverle. Ad esempio, i due terzi degli intervistati di tutte le età che sono “consumatori di notizie” affermano di non fidarsi di quanto leggono nelle piattaforme di social media. 

Alla domanda specifica sulle notizie false e sulle elezioni presidenziali statunitensi del 2020, inclusa nella ricerca Deloitte, il 43% dei “consumatori di notizie” ha ritenuto che le società di social media abbiano fatto un lavoro insufficiente nel gestire la disinformazione. Analogamente le organizzazioni giornalistiche tradizionali hanno incontrato difficoltà con la fiducia dei consumatori di notizie, i quali hanno affermato di non fidarsi delle notizie provenienti da fonti tradizionali.

Le cifre desolanti che emergono dagli ultimi sondaggi farebbero poi venire i sudori freddi a qualsiasi politico o imprenditore. 

 

Da 21 anni l’agenzia di comunicazione globale Edelman pubblica annualmente un “Barometro della Fiducia”, chiedendo a più di trentamila persone in alcune decine di Paesi quanto si fidino di varie istituzioni. Il titolo del rapporto 2021 è stato non a caso, “Fiducia in tutte le sorgenti di informazione ai minimi assoluti”.

La stima nei riguardi delle quattro tipologie principali di media (motori di ricerca, media tradizionali, media proprietari e social media) non è stata mai così bassa; ed emerge una forte tendenza da parte dei “consumatori di notizie” a confermare le convinzioni che già hanno, spesso rivolgendosi a persone che conoscono.

Eppure questa mancanza di fiducia non sembra influenzare il loro comportamento in termini di consumo: circa un quarto dei consumatori afferma che leggere o guardare le notizie è una delle attività principali che svolgono sui social media. 

Immaginiamo quanto sarebbe diverso il mondo se riuscissimo a diffondere – in linea con il suggerimento di Socrate – solo informazioni vere, buone o utili. 

In questo campo è molto importante il ruolo delle organizzazioni. Esse dovrebbero dare la priorità alla fiducia degli stakeholder. La questione della fiducia va ben oltre la qualità delle notizie. 

La costruzione della fiducia è una componente chiave del valore complessivo. 

Questo è un concetto tutt’altro che moderno. Già nel 500 a.C. Confucio diceva ai suoi discepoli: “Rinunciate in primo luogo alle armi, poi al cibo. Ma la fiducia va conservata fino all’ultimo. Senza fiducia non si resiste. La fiducia è più importante della vita”.  

 

Quindi, come possono le organizzazioni e i leader lavorare per creare più fiducia con i loro stakeholders?

Poiché il potenziale per una nuova regolamentazione di queste piattaforme cresce e le pressioni sociali aumentano affinché le organizzazioni si assumano la responsabilità del contenuto delle loro piattaforme, ci saranno impatti significativi non solo sulle organizzazioni, ma anche sugli stakeholder e sui loro dati. 

Cosa si può fare per prepararsi al futuro?  

Ciò che si può fare è applicare alla propria comunicazione il Triplo Filtro di Socrate: trasmettere solo informazioni che siano VERE, BUONE e UTILI. 

Questo test del triplo filtro è un’ottima guida, sia per quello che andremo a dire, sia per quello che ascolteremo. È un insieme di parametri che rappresentano una comunicazione sana e costruttiva.

 

VERO, BUONO, UTILE: IL TEST DEL “TRIPLO FILTRO”

Nella vita di tutti i giorni non è però facile definire il vero, il buono e l’utile. Questi sono concetti astratti che a volte sono difficili da applicare. Ecco perché ci sono anche alcune domande aggiuntive che possono aiutarci quando si tratta di applicare il test del triplo filtro.

  • Per quanto riguarda la verità: so per certo che questa informazione è vera? Ci posso scommettere? Riuscirò a dimostrarlo a qualcuno? Sono disposto a compromettere la mia reputazione per questo
  • Per quanto riguarda il bene: giova a me o all’altra persona? Renderà loro o me persone migliori ed evocherà emozioni positive? La situazione delle persone coinvolte migliorerà?
  • Per quanto riguarda l’utile: conoscendo questo messaggio, la vita di quella persona o la mia migliorerà? Quella persona può intraprendere qualche azione pratica riguardo a queste informazioni o messaggi? In che modo non conoscere queste informazioni danneggia o influenza l’altra persona?

 

Come abbiamo sottolineato all’inizio, il test del triplo filtro di Socrate è particolarmente orientato alle voci o ai pettegolezzi. Applicarlo ci consente di porre fine alle fastidiose voci che a volte ci perseguitano. Tuttavia, lo riteniamo valido anche per altri tipi di messaggi, come quelli che vediamo nei social network.

 

LESSON LEARNED

Una parola di cautela va ovviamente pronunciata circa il fatto che la fiducia non debba essere generalizzata. 

Resta valido quanto affermato da Trest Shelton, coach molto noto in USA:

La vita mi ha insegnato che non puoi controllare la lealtà di qualcuno. Nonostante tu sia buono con lui, ciò non comporta che egli ricambi lo stesso sentimento con te. Non importa quanto tu valga per lui, ciò che conta è che egli attribuisca a te lo stesso valore. A volte le persone a cui sei più affezionato si manifestano come quelle di cui tu debba avere meno fiducia”.

Spero di avervi trasmesso un po’ di utili informazioni.

Edoardo Lombardi, 9 gennaio 2022

 

 

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